L'antica Grecia: una nazione di città-stato indipendenti
Molte volte gli storici si sono domandati perché i greci non si siano mai uniti in uno stato unitario ma siano sempre rimasti prigionieri dello schema delle città-stato, nonostante fossero consapevoli di appartenere tutti ad un unico grande popolo. Anche durante i pericoli più gravi, come l’aggressione dei persiani, il meglio che essi riuscirono fare fu il riunirsi in leghe difensive, mentre in pace erano i giochi di Olimpia la massima occasione di unità del popolo greco.
Certamente fu decisivo il fatto che nel VIII secolo, quando le polis si costituirono, non vi fossero nemici a minacciare l’Egeo e la Grecia. Gi Hittiti erano stati spazzati via dalla storia ancora nel 1200; l’Impero persiano sarebbe sorto solo intorno al 500 a.C.; gli Assiri, dominatori del Vicino Oriente in quel momento, non erano buoni navigatori; gli egizi, oltre ad essere impegnati contro gli assiri, concentravano tutti i loro sforzi nell’area siro-palestinese; i fenici erano una talassocrazia e il dominio militare della Grecia non era certo un loro obiettivo: essi al massimo fondavano scali commerciali. La stessa Cartagine era ancora solamente un piccolo porto africano; l’Italia e l’Occi-dente erano avvolti nella preistoria; l’area balcanica doveva ancora riprendersi dalle devastazioni provocate dal passaggio dei Dori alcuni secoli prima. Si trattava di un contesto internazionale estremamente favorevole, che non imponeva l’accentramento poiché non c’erano minacce.
Ma ciò non basta tuttavia a spiegare per cui i greci rimasero solo un nazione di città-stato fieramente indipendenti le une dalle altre. Esse sono infatti la geografia greca, che rendeva difficili i collegamenti via terra ed isolava le poche piane esistenti a ridosso del mare, e la lunga esperienza del Medioevo ellenico, che con i suoi sei secoli circa di durata, caratterizzati da un economia volta all’autoconsumo e dall’assenza di strutture politiche o religiose unificanti, contribuirono a fossilizzare le molte realtà locali, isolandole le une dalle altre e chiudendole in sé stesse. La loro fu dunque una civiltà di città-stato. Ecco perché, a questo punto, è opportuno dedicare la massima attenzione a spiegare cosa fosse la polis per l’uomo greco. Si trattò infatti di un’esperienza del tutto sconosciuta all’uomo attuale, che vive semmai la situazione opposta.
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