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Le teorie post-fordiste

Le teorie post-fordiste


Il Post-Fordismo: Le teorie post-fordiste mettono l’accento sull’evoluzione razionale del mondo della produzione rispetto al mutamento del mercato e l’evoluzione dei sistemi economici.
. Punto di partenza dell'analisi di Kumar è la 'terza Italia', ossia quel particolare bacino produttivo che si è venuto a creare nel centro e nel nord-est del paese e le cui principali caratteristiche stanno nel decentramento produttivo e nell'integrazione sociale. Ma tale fenomeno può essere letto in due modi diversi: o come diffusione di piccole attività radicate nel territorio e caratterizzate da un rapporto umano tra padrone e lavoratori, o come tentativo della grande industria di sfuggire alle regolamentazioni del mercato del lavoro e ai controlli sindacali. L'ambiguità del caso italiano è indice, secondo i teorici del post-fordismo, del passaggio ad una nuova fase dell'industrialismo. Il fordismo aveva infatti la capacità di rispondere ad una domanda generalizzata di beni di consumo di massa, ma il capitalismo deve confrontarsi ora con una domanda radicalmente differente e caratterizzata dalla frammentazione e dalla varietà dei consumatori: da ciò la necessità della specializzazione flessibile, ossia la capacità dei produttori, aiutati in ciò dalle nuove tecnologie dell'informazione e da una maggiore flessibilità del lavoro, di modificare velocemente i loro prodotti in funzione della domanda di differenti piccoli gruppi di consumatori.

Tratto da SOCIOLOGIA DEL LAVORO di Antonio Grisolia
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