Criteri distintivi tra sistema politico interno e sistema politico internazionale
a) principio organizzativo della politica internazionale: i sistemi politici interni sono ordinati in quanto esistono governi che li sostengono , mentre il sistema internazionale non ha un governo -> è un sistema politico anarchico. Due accezioni del termine anarchia -> ♦ contesto sociale privo di governo ♦ disordine -> quando si parla di anarchia del sistema politico internazionale si intende che non c’è un governo. Nessuno detiene il monopolio legittimo della forza. Non c’è un garante del possesso della proprietà. Non c’è un’agenzia garante delle promesse a lungo termine.
Quattro conseguenze di tale anarchia:
Condanna all’autodifesa: i soggetti sono obbligati a trovare da sé le risorse (tutti si armano) e non solo per raggiungere un obiettivo politico; paura. Autodifesa non significa soltanto proteggere ciò che già si ha e non significa nemmeno autarchia, poiché possono essere instaurate alleanze.
Incertezza continua: sulle intenzioni altrui, manca un garante esterno. L’ambiente anarchico crea diffidenza e percezioni errate.
Rischio competizione: le percezioni sbagliate rischiano di innescare una competizione. Dilemma della sicurezza: meccanismo che nasce quando un soggetto che ne teme un altro reagisce in anticipo e si attrezza di conseguenza. L’altro soggetto reagisce a sua volta allo stesso modo confermando così le sue intenzioni aggressive (corsa agli armamenti guerra fredda, corsa al nucleare India vs Pakistan) .
Ostacoli alla cooperazione: il contesto anarchico rende la cooperazione più difficile a causa del rischio/paura dell’inganno e del problema dei vantaggi relativi (ovvero dei propri vantaggi a confronto con quelli altrui) .
b) forma di competizione: i contesti politici si distinguono in base a come è organizzata la competizione; la forma di competizione del sistema internazionale non è la guerra, essa non è onnipresente. Essa è data dalla possibilità della guerra, questa è onnipresente. Altre forme di competizione: risorse economiche, capacità/potere di persuasione, capacità di diventare poli ideologici/culturali.
Funzioni della guerra (non solo distruttive ma anche funzioni sociali) -> ♦ soluzione a violazione dei diritti propri/altrui in mancanza di un elemento comune che se ne incarichi; funzione conservativa, di autodifesa; ♦ mezzo per ottenere cambiamenti incrementali, cambiamento dei diritti; ♦ cambiare qualcosa di un ordinamento presente, ma anche trasformare il sistema internazionale in toto (guerre napoleoniche, mondiali, guerra fredda… la posizione in gioco era il dominio del sistema, potere di dettare il contenuto politico, economico, culturale.
c) attori fondamentali: i soggetti principali delle relazioni internazionali sono gli stati, ma non sono gli unici. Essi sono i più rilevanti; la storia del ‘900 ha visto il trionfo dello stato e la politica internazionale era diventata sinonimo di politica interstatale. Corsa allo stato: tutti i popoli cercano indipendenza attraverso la statualità. Le organizzazioni internazionali sono nate dal volere dei maggiori stati e questo le limita. Gli stati restano i soli titolari del diritto di fare la pace/guerra.
Il modo comune di rappresentare le relazioni internazionali si basa sulla politica interstatale e sul fatto che essa abbia una dimensione universale, ubiqua. Ma equiparare l’internazionale al globale è un errore. La centralità dello stato e la sua globalità sono fenomeni recenti. I pilastri delle relazioni internazionali sono fragili e si possono anche rompere. Il modello Westfaliano (pace di Westfalia, 1648) dà inizio al periodo di centralità degli stati, gli stati non sono disposti a riconoscere un superiore politico, sovranità degli stati. Si tratta però di un modello eccezionale, non eterno. Caratteristiche di tale sistema eccezionale:
Anarchia: non esiste un soggetto riconosciuto da tutti come superiore e titolare ultimo della legittimità. Esistono tre modelli tipici di convivenza -> ♦ impero: un soggetto titolare del potere da cui tutti gli altri soggetti dipendono per affermare la propria legittimità, principio organizzativo gerarchico; ♦ sistema feudatario: pluralismo di unità politiche che almeno formalmente riconoscono di dipendere da un’autorità comune; ♦ state system (modello westfaliano) : pluralistico, unità politiche auto fondatesi che non riconoscono un superiore politico -> questo sistema è una colossale eccezione storica.
Eguaglianza funzionale/formale degli stati: gli stati svogono le proprie prerogative, esercitano la sovranità, si riconoscono formalmente come uguali; questa non è la norma poiché di solito i soggetti non si somigliano per nulla. Negli altri modelli di convivenza internazionale di solito non c’è riconoscimento tra stati dei propri diritti: se ne reclamano sempre maggiori e non ci sono rapporti alla pari.
Modo in cui è organizzato lo spazio: spazi omogenei; i territori degli stati sono a cesure lineari, segnati da confini. I cittadini sono sottoposti a più giurisdizioni. Il confine segna la fine di una giurisdizione e l’inizio di un’altra con gli stessi diritti -> confine come proiezione di uguaglianza, idea di reciprocità.
Conseguenza della nozione di confine: distinzione tra politica nazionale e internazionale.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: Prof. Colombo
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