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L'inserimento pre termine


L’IPT è un inserimento pre termine, ovvero un intervento linguistico compiuto dal secondo parlante (cioè dall’interlocutore che avrebbe dovuto essere il destinatario) sulle parole del primo parlante (che aveva la speakership) prima che sia giunto a un PRT (ovvero un punto di rilevanza transizionale dove può avvenire lo scambio di turni), è un’azione linguistica che precede temporalmente una sovrapposizione (=il parlato simultaneo prodotto da due conversanti) o una interruzione (=il silenzio di uno o di entrambi i parlanti).

Si distinguono in:
• IPT con effetto sovrapponente: sono IPT nei quali, successivamente all’intervento/intrusione del secondo parlante nel turno non terminato del primo parlante, nessuno dei due interlocutori smette di parlare ma continuano finché non hanno portato a termine le rispettive unità minime di significato, ossia fino alla conclusione del TCU. Si crea quindi una sovrapposizione del parlato.
• IPT con effetto interrompente: sono IPT nei quali, successivamente all’intervento/intrusione del secondo parlante nel turno del primo parlante, il primo parlante o il secondo o entrambi si interrompono, si verifica così una rottura nella conversazione a seguito di un’interruzione.
Il primo parlate può interrompersi perché il suo interlocutore in quella occasione è più forte dal punto di vista dialogico e per ragioni di cortesia.
Il secondo parlante può interrompersi perché il suo interlocutore in quella situazione è più forte dal punto di vista dialogico o può essere pentito.
Si possono interrompere entrambi perché il primo parlante può tacere per questioni di cortesia e perché il secondo parlante è pentito di aver interrotto il suo interlocutore non rispettando così le regole di turnificazione, oppure il primo parlante può tacere per incredulità in quanto non capisce perché il suo interlocutore lo abbia interrotto e il secondo parlante può tacere perché ha compreso di aver commesso uno sbaglio e non avrebbe dovuto interromperlo.

Ci sono altri fenomeni di non linearità discorsiva oltre il IPT:
- sovrapposizioni pure o partenze simultanee: si verificano quando sue interlocutori cominciano a parlare contemporaneamente (senza IPT).
- inserimenti nelle pause di titubanza: si verificano quando l’interlocutore si autoselezione per concludere l’intervento del primo parlante mentre quest’ultimo non sta propriamente parlando ma fa una pausa di titubanza.
- interventi di retroazione (con IPT): si verificano quando l’interlocutore interviene sulle parole del parlante corrente per mostrare la sua comprensione, per sollecitarlo a continuare o per verificare le sue parole.
- suggerimenti lessicale (con o senza IPT): si verificano quando l’interlocutore suggerisce una parola al parlante corrente mentre la sta cercando ad alta voce, mentre fa una pausa per cercarla o quando fa un’esplicita richiesta.
- interventi antipatici (con IPT): si verificano successivamente a un PRT del parlante corrente che suona come conclusivo di turno agiti dal destinatario, ma il primo parlante dopo il PRT continua a parlare e il secondo parlante ha quindi frainteso il PRT, l’effetto è quello di una minima sovrapposizione.

Polifunzionalità degli IPT: gli individui nelle conversazioni fanno uso di IPT non esclusivamente nel tentativo di supportare quanto il parlante di turno sta dicendo, non unicamente nel tentativo di competere con quanto il parlante di turno sta dicendo di cercando di ottenere la speakership ma anche per altri molteplici fini (chiedere chiarimenti o conferma di un’informazione non correttamente udita o non pienamente compresa, per completare il turno avviato dal primo parlante, per chiudere una sequenza, per chiedere/sollecitare/mettere in atto una riparazione, per rispondere anticipatamente a una domanda di cui si è colto il senso prima della sua conclusione, per mostrare il proprio interesse/curiosità, …). Gli interventi compiuti fuori dal proprio spazio conversazionale non possono essere ridotti ad un’intenzione supportiva o competitiva poiché gli IPT sono caratterizzati dalla polifunzionalità.

Gli IPT funzionano come meccanismi compensativi dello scarto dialogico tra interlocutori, cioè sono meccanismi impiegati nel tentativo di riequilibrare le situazioni quantitativamente impari (come ad esempio conversazioni conflittuali) o come meccanismi rafforzativi per sottolineare la forza dialogica degli interlocutori, dal valore fortemente egocentrico (egocentrismo comunicativo). Le norme di cortesia conversazionale vengono infrante frequentemente per seguire il principio di auto-affermazione conversazionale secondo cui gli interlocutori sono mossi costantemente dal desiderio di raggiungere i propri scopi personali e non solo per cooperare. Lo spazio conversazionale è lo stesso e gli interlocutori se lo devono dividere ed entrambi vogliono affermare se stessi in questo spazio dialogico, in questo caso si parla di egocentrismo comunicativo.
Il conversante meno loquace esegue un maggior numero di IPT, mentre il conversante che parla di più compie meno IPT perché ha il dominio della conversazione.

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