Pianificazione sanitaria secondo un approccio razionale o pragmatico
- A.R. : è proprio della tecnocrazia e si fonda principalmente su dati tecnici e obiettivi. L’esperto, qui, ha un ruolo centrale e il piano che viene prodotto è un documento tecnico e logico.
Critiche: poiché manca di operatività concreta del piano, la strategia di realizzazione è in deficit, cioè assente; inoltre, i legami con la programmazione non sono formulati in modo esplicito; non tiene conto degli elementi di fattibilità, si attua in un sistema chiuso.
Pregi: l’utilizzazione di diversi dati scientifici e di ricerca per fondare le proposte del piano; inoltre, evita le pressioni delle influenze politiche e sociali.
- A.P.:(la paternità di questo modello risale a Lindbloom) prende in considerazione tutti gli elementi di fattibilità poiché lo scopo principale è l’azione.
Lo svolgimento della pianificazione avviene tramite l’interazione con l’ambiente (sistema aperto) e guarda all’opinione dei gruppi di pressione.
Il punto fondamentale di questo approccio è la considerazione degli elementi socio-politici: la programmazione, dunque, è parte integrante del processo di pianificazione.(i metodi utilizzati si ispirano maggiormente alle scienze sociali).
Debolezze: non riconosce il limite del consenso come mezzo per intraprendere delle azioni.
Una pianificazione efficace dovrebbe essere l’integrazione simultanea di questi due approcci.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Angela Tiano
[Visita la sua tesi: "Cittadinanza, politiche sociali e omosessualità: evoluzioni e prospettive"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Sociologia
- Esame: Sociologia della salute e degli stili di vita
- Docente: T. Carradori
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