Ratifiche del Trattato costituzionale europeo
Ratifiche: avverranno in base alle norme di ciascuno stato (parlamento o referendum). In caso di mancata ratifica da parte di alcuni, dopo due anni dalla firma, se i 4/5 avranno ratificato, l'esame del problema sarà valutato dal Consiglio europeo. Nel caso di mancato raggiungimento dei 4/5 di ratifiche si dovrà rivedere il testo. Oggi 14 paesi hanno ratificato il trattato.
Il trattato ha durata illimitata, e la sua entrata in vigore a causa del problema della ratifica (in Francia e in Olanda i referendum sono falliti, mentre la Gran Bretagna ha rinviato sine die il referendum) è stato posticipato al 2007. Questo ha avuto ripercussioni su tutta l'UE, che sta attraversando ora una crisi sia istituzionale che politica (anche a causa della mancata approvazione del bilancio comunitario nel Consiglio europeo del 2005). La crisi è accentuata dal fatto che prima l'UE era trainata da Francia e Germania, che però ora stanno attraversando crisi di politica interna che condizionano la loro posizione in UE. Tutto questo è aggravato dal fatto che il momento di crisi si è verificato nel turno di presidenza inglese. Eventualmente per risolvere questa crisi si può tornare al disegno di Mitterand che prevedeva un ristretto nucleo federale accerchiato da una più ampia confederazione interessata solo al mercato. Questa crisi è la più grave mai attraversata dall'UE, però ci sono state anche alcune ratifiche positive che fanno sperare, gli ostacoli insormontabili sono rappresentati dall'ostilità di Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Danimarca.
Nel frattempo la Commissione ha predisposto il "piano D" (democrazia, dibattito, dialogo) per rendere più partecipi i cittadini.
Un eventuale rinuncia alla Costituzione condannerebbe l'Europa a rinunciare al welfare, metterebbe a rischio l'UEM e porterebbe una ripresa della cooperazione intergovernativa.
Un altro problema è la Turchia, per vari motivi tra cui l'islam. Molti sostengono che le nostre radici culturali e religiose cono incompatibili, ma l'adesione di un paese islamico e il suo adempimento agli standard sarebbe un buon esempio per il Medio Oriente. Comunque il 28 settembre 2005 il Parlamento Europeo ha aperto i negoziati, questo non vuol dire per forza una futura adesione. Sono state imposte due condizioni (Armenia e Cipro). Il governo turco ha accettato le condizioni solo dopo le pressioni USA (solo per ridurre la coesione europea nelle sue iniziative di guerra). Il governo austriaco si è opposto e vorrebbe fare solo una partenership, alla fine però ha ceduto con la promessa dell'ingresso della Croazia. Comunque si stanno aprendo possibili trattative con i paesi dei Balcani. Altri paesi mancanti sono la Svizzera, la Norvegia e l'Islanda, che però fanno parte di Schengen. Altre due direttrici di collaborazione possibile da parte dell'Europa sono il sud (costa africana) e l'est (Russia, Ucraina e Moldavia), ma senza raggiungere mai l'adesione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Giulia Dakli
[Visita la sua tesi: "Gas e petrolio nello sviluppo della Russia contemporanea"]
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Economia Politica
- Titolo del libro: Ordinamento comunitario e Unione Europea
- Autore del libro: Gianpiero Orsello
- Editore: Giuffrè
- Anno pubblicazione: 2006
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