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Sistema elettorale maggioritario e non proporzionale in Nuova Zelanda


La camera dei rappresentanti (parlamento) veniva eletta secondo il metodo plurality attraverso collegi uninominali. La sola caratteristica particolare era data dall’esistenza di 4 grandi circoscrizioni elettorali riservate ai maori. Queste 4 circoscrizioni rappresentavano una deviazione dal modello maggioritario di Westminster perché il loro fine era quello di garantire la rappresentanza della minoranza.

pluralismo dei gruppi d’interesse
come in Gran Bretagna. Come il caso inglese la Nuova Zelanda ha vantato un elevato livello di scioperi, indicatore del confronto sociale e dell’assenza di concertazione tra sindacati e imprenditoria.

Sistema di governo unitario e centralizzato
Concentrazione del potere legislativo in un parlamento unicamerale.

Flessibilità costituzionale
Manca di un testo costituzionale scritto. La sua costituzione consiste in una serie di leggi fondamentali oltre che convenzioni e consuetudini. Alcuni dettami fondamentali presenti in queste leggi sono trincerati e possono essere modificati solo con una maggioranza qualificata di ¾ dei membri della camera dei rappresentanti. Tuttavia tale trincea può essere rimossa da un voto a maggioranza semplice cosicchè è la regola maggioritaria a prevalere.

Assenza di revisione giurisdizionale: una banca centrale controllata dall’esecutivo
questa situazione è però cambiata con il reserve bank act. La stabilità dei prezzi fu allora definita come lo scopo prioritario della politica monetaria e alla banca centrale fu affidata la piena responsabilità delle misure da prendere per non eccedere gli obiettivi relativi all’inflazione. Dopo di ciò il livello di inflazione si è fortemente ridotto

Tratto da LE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE di Filippo Amelotti
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