Skip to content

La visione economica e la critica al comunismo


9.10 Grande importanza rivestono gli scritti economici di Mill, che cercano di operare una sintesi fra la tradizione liberale e le nuove istanze socialiste. Non è possibile eliminare la proprietà privata senza eliminare anche la società liberale, ma Mill è anche convinto che una società di tipo comunista non sarebbe irrealizzabile. Per scongiurare questa ipotesi, è necessario riformare concretamente la società e le condizioni degli operai, che così abbandoneranno le tentazioni rivoluzionarie.

9.11 Mill non analizza solo i difetti del Comunismo, ma anche le prerogative che una vera democrazia può prendere in seria considerazione:
- necessità di diffusione della ricchezza;
- la proprietà è il diritto di ciascuno di disporre delle proprie facoltà e di ciò che può produrre;
- la proprietà va garantita, ma deve anche avere dei limiti;
- una migliore società passa attraverso un’istruzione universale.
In ogni caso, per Mill, è necessario mantenere un’opinione pubblica realmente libera per evitare l’uniformità di pensiero e il conformismo, che conducono alla tirannia.

9.12 Mill non mette in discussione le tradizionali categorie di reddito (lavoratori salariati, proprietari terrieri, capitalisti), ma comincia a intendere l’economia non più come statica, ma nella sua dinamicità dovuta all’evoluzione e all’interconnesione di variabili come il capitale, la popolazione e la tecnica. Da questa evoluzione nasce un cambiamento sia di concetti considerati prima statici dall’economia (prezzo, valore), sia del costume della società, poiché mutano concetti che influenzano l’intera vita degli uomini (profitto, rendita, affitti…).

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.