L’utilitarismo in Mill
9.4 Il problema culturale è fondamentale anche per capire come vada inteso l’utilitarismo: esso afferma che ogni sacrificio è inutile se non è diretto ad aumentare la felicità, ma essa non è solo appagamento personale,bensì, soprattutto, bisogno di cultura, connesso col miglioramento delle facoltà personali. Rifiuta, quindi, la morale kantiana (basata sul senso del dovere), anche perché non crede che i sentimenti morali siano innati: essi si acquisiscono poco a poco, fino a venir codificati in leggi.
9.5 La sicurezza deriva dall’ordine e dà origine al progresso. L’ordine va inteso come obbedienza al governo legittimo, ma anche come preservazione della pace attraverso la cessazione della violenza individuale. Senza questa sicurezza, un gruppo finisce per prendere il sopravvento su tutti gli altri, generando tensioni e lotte. Pertanto, il sistema rappresentativo è il migliore, perché consente di rappresentare tutto il corpo sociale e permette di controllare i rappresentanti attraverso l’elezione periodica. É importante che la funzione rappresentativa sia svolta da persone adatte, non dalle assemblee popolari, perché c’è bisogno di particolari competenze e, soprattutto, di un criterio di responsabilità a cui l’assemblea popolare sfugge proprio per via della sua natura collettiva.
9.6 La capacità amministrativa deriva da una ripetuta attitudine a svolgere queste funzioni, che a sua volta deriva dalla tradizione (in Inghilterra l’aristocrazia ha saputo governare per secoli secondo principi immutabili però continuamente capaci di rinnovarsi, un po’ come avvenne nella repubblica romana, grande perché fondata sulla concretezza, che è il principio cardine della politica). I governi devono rispecchiare la realtà degli individui, i loro interessi e i loro difetti, e lo stesso sistema rappresentativo dovrebbe garantire un equilibrio fra questi diversi interessi.
9.7 Mill nota come i sistemi rappresentativi tendano quasi naturalmente a scivolare verso la mediocrità (a dare potere a individui di scarso valore). Al contrario, sarebbe necessario che anche le minoranze colte possano eleggere individui eminenti, che costituirebbero uno stimolo per gli altri rappresentanti, manifestando una “superiorità qualitativa”, anche se non numerica, e generando un antagonismo (= concorrenza delle idee) che vivifica la vita politica e che ha grande peso morale e influenza su ogni assemblea politica.
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Dettagli appunto:
- Autore: Luca Porcella
- Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
- Esame: STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE
- Docente: Rocco Pezzimenti
- Titolo del libro: La società aperta nel difficile cammino della modernità
- Autore del libro: Rocco Pezzimenti
- Editore: Soveria Mannelli: Rubbettino
- Anno pubblicazione: 2002
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