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Le fonti indirette

Le fonti indirette
Tra le fonti indirette vanno compresi: 
1 − le agenzie di informazione = un’impresa pubblica o privata che raccoglie, elabora e distribuisce quotidianamente, a pagamento, a organi giornalistici, non giornalistici e a privati, in ambito nazionale, regionale, estero o settoriale, informazioni in forma di testo, fotografia, immagine o voce. 
Le principali agenzie di informazione, soprattutto quelle inglesi, sono grandi organizzazioni nate in periodo coloniale. 
Nel caso italiano, invece, l’ANSA è di proprietà di tutte le testate che vi hanno aderito ⇒ fornisce a tutti le stesse informazioni e garantisce un servizio attendibile. 
Le agenzie di informazione hanno una natura ibrida = non solo sono fonti dirette di informazione, ma al tempo stesso sono in grado di offrire servizi diretti agli utenti, producendo materiali che sono già in buona misura trasformati in notizia. Infatti, sempre di più, le grandi agenzie distribuiscono non solo testo, ma anche immagini, interviste, commenti e video, che per alcune aree del mondo e per alcune situazioni la maggior parte dei media sono costretti ad utilizzare. I 2 modelli tradizionali del giornalismo di agenzia sono: 
1 il flash = notizia di una o 2 righe, che si limita a comunicare l’evento in maniera secca. ESEMPIO: alle 20.34 del 22 novembre 1963, l’ANSA diramò il flash: “Dallas. Il presidente Kennedy è morto”. 
2 il take = notizia concisa, costruita secondo la regola delle “5W” (= who, what, where, when, why), normalmente non superiore alle 25 righe. 
2 − Anche gli officials non si occupano soltanto direttamente dei rapporti con i media, ma vanno sempre più sviluppando tutta una serie di figure professionali per influenzare lo spin dei media. Tali figure sono sostanzialmente: 
1 i portavoce e gli uffici stampa: nel caso italiano, queste figure sono comparse e si sono diffuse recentemente e hanno il compito di curare e gestire i rapporti con i media. 
2 gli esperti, i cosiddetti think tank (sono soggetti di grande importanza nella politica internazionale, soprattutto in caso di una guerra): nella realtà degli USA, i think tank = organizzazioni per legge indipendenti e nonprofit che producono e si basano su expertise e idee per ottenere supporto ed influenzare i processi di policymaking ⇒ operativamente, sono organizzazioni che conducono e disseminano ricerche e idee su questioni di pubblica rilevanza; politicamente, sono istituzioni aggressive che cercano attivamente di massimizzare la propria credibilità pubblica e accesso politico, per rendere il proprio expertise e le proprie idee il più influenti possibili. 
Negli USA, i think tank sono nati nei primi anni del ‘900, quando ci si rende conto che la politica dei politici non è sempre in grado di affrontare certe questioni e problematiche, soprattutto in campo economico ⇒ vengono costituiti questi centri di ricerca che producono notizie, in modo tale da influenzare il dibattito pubblico. 
Di fatto, quindi, ogni think tank ha un particolare orientamento politico. Oggi, i think tank americani considerati più influenti sono, in ordine, the Heritage Foundation e il Brookings Institution. 
gli esperti di comunicazione, i cosiddetti spin doctors = è una figura a metà tra la politica e il marketing, è un consulente, esperto di comunicazione, che conosce benissimo il mondo dei media e lavora sulla credibilità del proprio uomo politico. 
I primi 2 spin doctors della storia furono: 
3 − Ivy Lee: “informare in modo franco e aperto, fornendo alla stampa e ai cittadini, per conto di un’azienda o di un’istituzione pubblica, informazioni accurate”. In realtà, il suo lavoro non fu sempre così franco: basti pensare che nel 1907 ci fu un grosso sciopero in una raffineria di Rockfeller, il quale decise di far intervenire la polizia. Fu una durissima repressione, nella quale molte donne bambini morirono, bruciati nelle loro tende ⇒ ciò avrebbe danneggiato notevolmente l’immagine pubblica di Rockfeller, che incaricò Lee a risolvere la situazione. Lee creò una campagna pubblicitaria nella quale si sosteneva che quelle donne erano state loro stesse, scappando, ad urtare una stufa, causando l’incendio. La versione fu in seguito smentita, ma almeno la reputazione di Rockfeller era per il momento salva. 
1 − Edward Bernays: “se capisci i meccanismi e le logiche che regolano il comportamento di un gruppo, puoi controllare e irreggimentare le masse a tuo piacimento e a loro insaputa”. Esempio storico del lavoro di Bernays è l’immagine-simbolo dell’emancipazione femminile = una donna che fuma. Nel 1929 era in programma una marcia di femministe: Bernays decise di mandare un gruppo di donne che fumavano apertamente. 
2 I principali compiti e strumenti degli spin doctors possono essere così riassunti: 
3 − lavorare sulla “cultura popolare”, in particolare, nel contesto americano, curare i legami con Hollywood e con l’industria del cinema. Basti pensare che il Pentagono ha aperto un ufficio ad Hollywood, per dare consigli e noleggiare mezzi per produrre film di guerra, a patto di poter vedere in anteprima la produzione. 
4 − controllare il flusso delle informazioni, anche attraverso le tecniche “più sporche”, come l’illusione del falso scoop,, la finta fuga di notizie, i cosiddetti “dossier dimenticati”, le indiscrezioni anonime (spesso usate per tastare l’opinione pubblica circa un determinato argomento, senza compromettersi pubblicamente) 
5 − pianificare ogni tipo di comunicazione = presentare ai giornalisti materiale già sfruttato ⇒ pilotare le conferenze stampa, preparare slogan, dominare i frame del discorso 
6 − valorizzare l’immagine pubblica del “proprio uomo” 
7 − demonizzare i nemici del “proprio uomo”, diffondendo notizie, anche false, che mettano in cattiva luce il rivale. 

Ogni caso giornalistico non dura, di solito, più di un mese: può trattarsi di qualsiasi caso, che sia un conflitto o una vicenda di cronaca. Quando un fatto diventa notizia, tutto il sistema giornalistico di un paese o globale si mobilita. Ma nessun fatto sarà “la notizia” per più di un mese, un tempo limitato anche perché si teme di stancare il proprio pubblico ⇒ chi vuole controllare lo spin dei media su una vicenda deve concentrarsi su questo mese di attenzione. Diventano allora importanti gli eventi simbolici che possano rappresentare fasi progressive della vicenda su cui gli officials mantengono un controllo. In particolare, nel caso di una guerra, è importante fornire ai media un evento conclusivo, un finale, affinché possano più agevolmente abbandonare la vicenda (si pensi alla cerimonia sulla portaerei che sembrò concludere la guerra in Iraq del 2003. È stato difficilissimo convincere poi i media e l’opinione pubblica che in realtà la guerra non era per niente finita).

Tratto da I MEDIA E LA POLITICA INTERNAZIONALE di Elisa Bertacin
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