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La geoinformazione

L’informazione non è solo conoscenza, comprensione e intelligence, cioè un elemento fondamentale per ogni decisione e un moltiplicatore della capacità degli strumenti economici e militari, è anche potenza in sé, che può essere impiegata in modo diretto, mediante la comunicazione, per modificare la realtà, al fine di conseguire gli obiettivi politici o accrescere i vantaggi competitivi.
Gli attentati dell’11 settembre e la conseguente guerra al terrorismo, destinata a durare anni, hanno messo in particolare evidenza il valore determinante che avrà la comunicazione in futuro e l’importanza centrale della geoinformazione: questa guerra, infatti, sarà vinta solo se si riuscirà ad attenuare l’odio delle masse islamiche nei confronti degli USA e dell’Occidente.
L’ impatto dell’informazione sulla geopolitica è:
indiretto: ha effetto di modificare tanto il potere economico, quanto quello militare, costituendone un moltiplicatore di potenza. Sotto il profilo strategico-miltare, l’informazione ha anche un impatto determinante per la mobilitazione psicologica della popolazione e per ottenere l’indispensabile consenso dell’opinione pubblica a favore della politica d’impiego della forza decisa dai governi o da altri attori che agiscono sulla scena internazionale
diretto: l’informazione è impiegata come una vera e propria arma. In campo politico-strategico globale, essa tende a conseguire l’ideological dominance propria del soft power = si propone di modellare le percezioni e le preferenze degli altri, in modo da accrescere la propria forza di attrazione, di modificare gli interessi altrui, al fine di rendere accettabile la propria potenza e di legittimare la leadership senza provocare la formazione di coalizioni anti-egemoniche.
Il soft power agisce sempre in combinazione con l’hard power, secondo meccanismi estremamente complessi e imprevedibili; esso determina i risultati dell’impiego delle forze. Ormai ogni guerra viene combattuta su 2 fronti:
1. sul terreno reale
2. sul teatro della comunicazione: le caratteristiche di questo campo sono influenzate dalle tecnologie dell’informazione, che ne determinano in larga misura strategie e tattiche comunicative.

Attualmente, circa l’80% dell’informazione è televisiva; in essa dominano le immagini, il cui impatto sulle percezioni del pubblico è ben diverso da quello della comunicazione scritta o parlata. Lo sviluppo delle comunicazioni attraverso internet è ancora all’inizio; questo media, tuttavia, consente una maggiore selettività, a seconda delle preferenze e dei valori dell’immaginario individuale e collettivo.
L’impatto della televisione sullo spazio e sul tempo è molto diverso da quello degli altri media; il tempo reale e la disponibilità continua di notizie creano, inoltre, un’accentuata competizione tra le varie reti per catturare maggiore audience, in una continua corsa contro il tempo  si accentua la tendenza a comunicare notizie senza averle prima sottoposte a verifica e a far prevalere gli aspetti emotivi su quelli razionali.

È ragionevole ritenere che anche in campo comunicativo sia possibile applicare una strategia:
1. diretta = utilizzazione e manipolazione dell’informazione in quanto tale, a scopi di propaganda e contropropaganda, per valorizzare le notizie positive ai propri fini o per mascherare e alterare quelle negative. Tale strategia può essere offensiva o difensiva ed è tanto più efficace quanto maggiori sono la credibilità e il prestigio del comunicatore
2. indiretta = impiego di tecniche condizionanti. Esse consistono nella manipolazione dei simboli e del sistema delle preferenze, nonché dei valori  si mira a condizionare i criteri con cui viene percepita la realtà o addirittura si generano realtà virtuali
La geoinformazione avrà un’importanza cruciale nella nuova geopolitica mondiale.

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Elisa Bertacin
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