Skip to content

Problemi della riforma Bindi


innanzitutto, la riforma era anacronistica, ovvero era già vecchia al momento della sua approvazione; era difficile, infatti, pensare nel 1999, di tornare indietro al modello unico del '78, mentre, già con i decreti del 92-93, si era iniziato a parlare di federalismo fiscale.
Era una buona riforma, che definiva un buon modello gestionale ma che, per alcuni studiosi, non doveva essere imposta alle regioni, ma si doveva dare loro la possibilità di scegliere.
Il D.lgs 56/2000 cambia il finanziamento della sanità italiana (abolizione del FSN; le regioni sono finanziate con entrate proprie più una compartecipazione...). La quota capitaria viene stabilita di anno in anno, ma le risorse non vengono trasferite direttamente dal FSN al FSR.
Attualmente, le regioni trovano nel territorio la maggior parte delle risorse per finanziare il SSR (IRAP, addizionale IPERF). Come? Tramite, appunto, IRAP, IRPEF, ACCISA sulla benzina, compartecipazione regionale all'IVA; queste risorse vengono dedicate, per il 70% alla sanità. Ogni regione, in teoria, dovrebbe provvedere alle proprie spese, ma poiché non tutte ci riescono, entro il 2013, dovrebbe essere creato un fondo di perequazione nazionale (è un fondo orizzontale in cui le regioni più ricche versano per le più povere o per le più anziane. Es: l' E-R, avendo una popolazione molto longeva, ha maggiori spese) in cui confluisce una parte del gettito iva, che viene poi redistribuito tra le regioni più bisognose: questo è il nodo del federalismo che è soprattutto in sanità perchè copre il 70% delle prestazioni sanitarie.
Dopo la riforma Bindi, ci sono stati diversi accordi tra stato e regioni sulla sanità (negoziazioni tra le regioni di cui lo stato si fa garante). Un esempio è l'accordo di Fiuggi dell'otto agosto 2001 che ha reso attivo lo schema di finanziamento del SSN, previsto dal D.leg 56/2000, stabilendo un tetto invalicabile delle assegnazioni di risorse pubbliche statali alle regioni (per assicurare ai propri cittadini le prestazioni previste ai LEA) che, chiunque superava doveva poi colmare (disavanzo). Nel caso di disavanzi pregressi al 2000, se la regione si impegnava a colmare il disavanzo, lo stato la agevolava; viceversa la “commissariava”, ovvero veniva posto un commissario statale per occuparsi della situazione (lazio).

Tratto da ECONOMIA SANITARIA di Angela Tiano
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.