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Criteri per determinare gli effetti dell'offerta


Un aspetto importante della lettura teorica riguarda gli effetti sull'offerta derivanti da due criteri:
1. Dalla diversa proprietà dell'ospedale: chi ha la proprietà dell'impresa? Non è tanto la proprietà dell'impresa che condiziona il comportamento nelle strutture ospedaliere, piuttosto le condizioni ambientali che vi sono al loro interno.
Es: gli ospedali privati tendono a concentrare la produzione nel trattamento che richiede un minimo di assorbimento di capitale, quindi a specializzarsi in casi che non richiedono un forte investimento tecnologico; negli ospedali privati, infatti, i costi di gestione per paziente e per giorno sono più elevati delle strutture pubbliche. Per questo tende a “selezionare” i pazienti più convenienti (cream skimming); inoltre, per aumentare la propria reputazione e, quindi, i profitti, queste strutture tendono a fornire assistenza gratuita a chi non ha assicurazione.
2. Obiettivi perseguiti:ospedali di insegnamento: sono attività universitarie e per questo vengono considerati in una categoria a parte, in quanto solitamente, attraggono casi più gravi: in queste strutture si  muore di più; sempre a causa della loro funzione di insegnamento sono strutture molto costose che necessitano di molti fondi.
Grado di sostituibilità tra input: ovvero, quando, nella funzione di utilità, posso sostituire l'attività di un medico aumentando il personale infermieristico, a parità di efficacia del trattamento, sostengo costi minori.
La presenza di economie di scala: all'ospedale conviene produrre di più? Ho un'economia di scala quando, aumentando la produzione, produrre l'input costa meno (così sento meno il peso dei costi fissi).
Le economie di scopo: si hanno quando a parità di input, un'impresa che produce due beni riesce a produrli ad un certo costo, inferiore rispetto alla produzione separata dei due beni da parte di due imprese diverse: evita la duplicazione dei costi.
Evoluzione tecnologica: si possono avere soluzioni che riducono i costi, quando accrescono la produttività delle risorse impiegate; oppure che accrescono i costi, quando migliorano la qualità delle cure o introducono prodotti nuovi ma più costosi. Negli ospedali pubblici l'evoluzione tecnologica è più lenta.
Difficoltà empirica: la produzione ospedaliera è di difficile valutazione in quanto, di per sé, è un input di un processo produttivo più ampio che ha come produzione finale il reintegro o l'aumento del livello di salute dei pazienti. Le difficoltà da affrontare sono sostanzialmente tre:
1. come valutare la salute prima e dopo il trattamento;
2. quanta parte del processo di miglioramento della salute dipende dall'intervento dell'ospedale?
3. Come rimborso l'ospedale?
Non possiamo pensare di misurare il miglioramento del benessere del soggetto come output dell'ospedale: non sarebbe eticamente giusto poiché io non posso remunerare l'ospedale solo se migliora la salute di un individuo. Dunque, considerato che il vero prodotto dell'ospedale (miglioramento della salute) non è né misurabile né sarebbe giusto farlo, mi avvalgo di alcuni indicatori per risolvere questo dilemma: casi trattati e giornate di degenza (tramite la cui stima scelgo di remunerare l'ospedale). Generalmente si ritiene che il vero output siano i casi trattati, in quanto le giornate di degenza non vengono considerate un indicatore corretto.

Tratto da ECONOMIA SANITARIA di Angela Tiano
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