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La nuova politica statunitense con i governi latinoamericani


Nel 2006 si tenne la cerimonia di insediamento di Bachelet in Cile. Gli Usa adottarono un nuovo approccio nei rapporti con il Sudamerica. Non più attacchi frontali e controproducenti contro candidati pronti a mettere in discussione l’influenza americana nella regione ma tentativi di comprendere e venire incontro alle diverse posizioni politiche, provando allo stesso tempo a contenere il Venezuela.
(il potere di uno stato consiste nella capacità di influenzare gli altri soggetti della comunità internazionale per ottenere gli esiti desiderati: lo scopo può essere raggiunto in più modi: con la forza, con risorse finanziarie o con l’attrazione ai propri valori e al proprio stile di vita. Le prime due tipologie rientrano nell’hard power, di cui la potenza militare ed economica è uno degli elementi più qualificanti, mentre la capacità di attrazione e cooptazione ai propri valori viene definita soft power. Se uno stato dispone di soft power significa che è in grado di vendersi nel modo migliore).
Quali sono le tradizionali risorse di soft power a disposizione degli Usa? Ad esempio i valori di democrazia e libertà che avevano distinto sin dall’inizio le 13 colonie inglesi, i grandi ideali di F. Roosvelt (la libertà della paura, la lotta contro i totalitarismi, la politica di buon vicinato) seguirono poi il new deal, il fair deal, il piano Marshall di Thruman, la Nuova Frontiera di Kennedy. A questi valori se ne aggiunsero altri come il rock and roll e i Blue jeans.

Tratto da AMERICA LATINA E STATI UNITI di Filippo Amelotti
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