La Libia italiana 1915-1925
La Libia italiana 1915-1925
Durante gli anni difficili della prima guerra mondiale le truppe italiane avevano sostanzialmente perso il controllo della Libia; il tricolore sventolava ancora a Tripoli, Bengasi e in poche altre città lungo la costa, dove le nostre truppe vivevano praticamente in stato d’assedio. L’azione di riconquista si protrasse fra avanzate e ritirate per quasi dieci anni, e fu condotta oltre che dall’esercito italiano, anche da truppe eritree e attraverso strumenti ignobili come le rappresaglie contro i civili e la decimazione del bestiame. Il risultato fu che nel 1931, data ufficiale della fine della riconquista, la popolazione di Tripolitania e Cirenaica era inferiore a quella di vent’anni prima.
Più rapida fu invece l’opera di riconsolidamento e riorganizzazione delle colonie del Corno. La Somalia, dove l’occupazione effettiva era fino ad allora stata a macchia di leopardo, fu definitivamente unificata ed amministrata come un’unica entità, a cui venne aggiunta, nel 1925, la provincia inglese dell’Oltregiuba (ovvero la regione del bacino del Giuba, attualmente nella Somalia meridionale, ma allora appartenente alla colonia inglese del Kenya). Fu questo l’unico compenso che l’Italia ricevette in Africa come premio per aver vinto la prima guerra mondiale, anche se Roma si aspettava a torto o a ragione, qualcosa di più.
Continua a leggere:
- Successivo: L’Etiopia italiana
- Precedente: La conquista italiana della Libia
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.