L'Africa occidentale
L’Africa occidentale, come mostra mirabilmente la figura è stretta a nord dal Sahara e a sud all’inattraversabile foresta pluviale. Si tratta di una regione vastissima, anticamente nota col nome arabo di Bilad es-Sudan, letteralmente “terra dei neri”. Infatti per gli arabi che provenivano dai paesi islamizzati del nord Africa attraverso il Sahara, la regione si presentava come un paese diverso, abitato da gente di pelle nera, disseminato di villaggi di coltivatori. Con il termine Sudan si intende indicare oggi, geograficamente, la fascia di terre a sud del Sahara, estesa fino al limite delle foreste equatoriali, e longitudinalmente, che si estende dalla Mauritania fino all’altopiano etiope.
È un ambiente di savane più o meno rade, soggetto a un clima a due stagioni, una piovosa e una asciutta, che consente la coltivazione di cereali, come il miglio, di rapido ciclo vegetativo. Come razza le popolazioni del Sudan sono alte e piuttosto scure di pelle, anche se non tanto quanto quelle abituate a vivere nelle foreste. La regione del Sudan è oggi una delle più povere del continente, dedita sopratutto alla coltivazione di cotone e arachidi.
Storicamente la regione del Sudan, in particolare nella grande zona del Sahel (che si estende in Mauritania, Mali, Niger e Ciad), prosperò sfruttando le vie carovaniere transahariane attraverso le quali l’oro e gli schiavi provenienti dalle regioni più a sud, venivano ceduti in cambio di tessuti, utensili, sale e armi che giungevano da settentrione. Numerosi regni tribali sorsero e scomparvero nel Sahel contendendosi il controllo di questi commerci e alcune grandi città, che adesso sono capitali di stato, nacquero proprio grazie ai commerci fra Sudan meridionale e gli stati arabi dell’Africa mediterranea. Fu inoltre attraverso le vie carovaniere, oltre che per spostamenti di popolazioni provenienti dal Sudan orientale, che l’intera regione venne lentamente e progressivamente islamizzata.
Discorso diverso è invece quello che riguarda appunto la parte orientale della regione del Sudan, quella che coincide oggi con, guarda caso proprio lo stato del Sudan. Essendo Attraversato dal Nilo lo stato del Sudan ha sempre mantenuto dei contatti abbastanza significativi con l’Egitto, e quindi con l’Impero bizantino prima, e il mondo arabo poi. Nella seconda metà del VI secolo (quindi quasi un secolo prima che l’Egitto diventasse islamico), la zona dell’attuale stato del Sudan subì la cristianizzazione promossa dall’imperatore bizantino Giustiniano e vi si svilupparono diversi stati cristiani di tipo teocratico. Rimasti isolati in seguito alla conquista araba dell’Egitto (VII secolo circa) e sottoposti alle incursioni islamiche, furono conquistati nel XVI secolo dai fung, una popolazione nera islamizzata; questi stabilirono nel 1504 un sultanato a Sennar, che prosperò sulla tratta degli schiavi e divenne uno dei principali centri africani di cultura islamica; le due religioni continuarono tuttavia a convivere e forte rimase la presenza cristiana.
Inseriamo in questa fascia dell’Africa occidentale (anche se impropriamente: perché non fa assolutamente parte della regione storica del Sudan), la regione del Corno d’Africa, o dell’Africa orientale. Tale regione non è separata da quella del Sudan da invalicabili barriere naturali, come foreste o deserti, tuttavia la presenza di catene montuose, come l’altopiano etiope, dove fra l’altro erano stanziate popolazioni di religione cristiana, deve in qualche modo aver contribuito ad isolare questa regione dall’espansione islamica.
Della storia di queste regioni sappiamo molto poco, sebbene siano stati rinvenuto scritti di marinai greci del primo secolo che parlavano dei commerci con alcune città della costa. Tali città, fondate spesso da popolazioni indiane od arabe, si dedicarono con profitto al commercio di oro e schiavi, ma non rivolsero mai la loro attenzione all’entroterra e la loro influenza sulle popolazioni dell’interno rimase perciò pressoché nulla, quanto la nostra conoscenza di esse. Diverso è il caso del Regno etiope. L’Etiopia è costituita da un grande altopiano circondato in tutti i lati da catene montuose e perciò facilmente difendibile. Quando intorno al 600 l’Egitto cadde in mani arabe, i cristiani che vi risiedevano o si convertirono o fuggirono a sud: dapprima nell’odierno Sudan e poi in Etiopia, dove rimasero e dove tuttora la religione dominante è quella cristiana.
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