Metodi sierologici di studio dei virus
Per saggiare su cellule bersaglio l'infettività di molti virus, spesso si aggiungono ad una preparazione virale degli anticorpi in metodi chiamati metodi sierologici, perché appunto si basando sullo studio delle reazioni antigene-anticorpo.
Un altro metodo per identificare un antigene virale direttamente sul campione (in situ), evitando l'isolamento e la coltivazione del microrganismo stesso, è l'immunofluorescenza. Gli anticorpi possono venire legati covalentemente a coloranti fluorescenti come la rodamina B che conferisce una fluorescenza rossa. Tale modificazione non altera la specificità dell'anticorpo e, al contempo, rende possibile rilevare l'anticorpo legato ad antigeni superficiali di cellule o di tessuti osservati al microscopio a fluorescenza. Infatti quando eccitate alla luce a una particolare lunghezza d'onda, le cellule ricoperte da anticorpi emettono una brillante fluorescenza. Esistono due diverse procedure che utilizzano anticorpi a fluorescenti: il metodo diretto e il metodo indiretto. Nel metodo diretto, l'anticorpo specifico per l'antigene di superficie è covalentemente legato al colorante fluorescente. Nel metodo indiretto, la presenza di un anticorpo non fluorescente sulla superficie della cellula è rilevato da un anticorpo fluorescente diretto contro l'anticorpo non fluorescente.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Virologia
- Titolo del libro: Elementi di virologia molecolare
- Autore del libro: Alan J. Cann
- Editore: Ambrosiana
- Anno pubblicazione: 2006
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