Fiamma Aria-Acetilene
La fiamma più largamente usata è la fiamma aria-acetilene. Per circa 30 elementi essa offre un favorevole ambiente e una temperatura sufficiente per la determinazione quantitativa. In pochi casi occorre una certa ionizzazione nella fiamma aria-acetilene, come nella determinazione dei metalli alcalini. La fiamma è trasparente lungo un ampio intervallo spettrale e mostra un notevole assorbimento di radiazione sotto i 230 nm. Calcio, magnesio, stronzio, cromo, ferro, cobalto, nichel, molibdeno e metalli nobili sono determinati con una fiamma in eccesso (riducente), mentre i metalli nobili (rodio, iridio, palladio, platino, oro) sono determinati con una fiamma fortemente in difetto (ossidante).
La temperatura della fiamma aria-acetilene è tuttavia insufficiente a determinare il numero di elementi che formano ossidi termodinamicamente stabili. Questi elementi sono chiamati ossidi refrattari. La sensibilità della determinazione di elementi che formano ossidi refrattari è più alta nella fiamma in eccesso che in quella stechiometrica, sebbene la prima sia circa 150 K più fredda. Elementi aventi energie di dissociazione per il legame metallo-ossigeno più grandi di circa 5 eV, danno bassa sensibilità nella fiamma aria-acetilene. Tipici ossidi refrattari sono l’alluminio, il titanio, lo zirconio e il tantalio.
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Autore:
Marco Lazzara
[Visita la sua tesi: "Determinazione di arsenico mediante voltammetria di stripping anodico con elettrodo in oro"]
[Visita la sua tesi: "I laser a coloranti: fondamenti e stato dell'arte"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Chimica
- Esame: Chimica analitica
- Docente: Edoardo Mentasti
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