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Le principali scuole e botteghe genovesi

Non sono pochi i cartografi di origine genovese che operarono in altre città italiane, stabilendovi l‘avvio di botteghe e di scuole che progredirono così tanto da dar luogo a uno sviluppo autonomo. La storia della cartografia genovese inizia con Pietro Vesconte, a cui si deve la prima carta nautica datata: 1311. Il suo elaborato attualmente è conservato nell‘Archivio di Stato di Firenze. Sempre da collegarsi a scuole cartografiche genovesi sono le opere trecentesche di Angelino Dalorto, (carta nautica del 1325); la carta eseguita da Giovanni Mauro da Carignano, andata distrutta durante un bombardamento. Inizia anche ad avere spazio maggiore l‘occidente extramediterraneo, riscontrabile nell‘elaborato del 1435 che contiene la firma del genovese Battista Beccario, e nella produzione che fu espressa sia da un notevole numero di operatori anonimi, sia dalla figura di Battsta Agnese, il quale lavorò soprattutto a Venezia, città dove firmò numerosi atlanti. Dopo il XIV secolo le scuole genovesi si fanno via via meno importanti. La cartografia nautica basata sulla bussola e sulla rosa dei venti aveva ormai fatto il suo tempo e la scienza del navigare esigeva una produzione impostata di più sulla matematica.

Tratto da CARTOGRAFIA E TERRITORIO NEI SECOLI di Elisabetta Pintus
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