P S I C O M E T R I A
Appunti di Arianna Campagnolo
Università degli Studi di Genova
Facoltà di Scienze della Formazione
Corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche
Esame di Psicometria
Docente: Carlo Chiorri
Anno accademico - 2022/2023Capitolo 1
La psicometria è la branca della psicologia che applica metodi di misurazione quantitativa delle
variabili psicologiche.
Si possono misurare un sacco di aspetti diversi degli individui, divisi in due famiglie:
Test di prestazione massima: presuppongono che vi sia una risposta corretta:
⁃
Test di abilità
⁃
Test di attitudine ossia misure di quanto le caratteristiche che si posseggono sono
predisposte per una capacità futura. In inglese esistono due termini attitude (=atteggiamento)
e aptitude (=attitudine, come il test attitudinale)
⁃
Test di profitto —> dopo che le persone sono state formate, verificare se hanno acquisito ciò
che avrebbero dovuto (= achivement test)
⁃
Test d’intelligenza —> abilità, attitudine e profitto insieme
⁃
Test di funzionamento cognitivo —> persone con lesioni celebrali o anziani per verificare il
livello di compromissione cognitiva
Si utilizza il partial credit, per cui ci può essere un grado diverso di risposta
corretta e si da un punteggio intermedio. Serve riferimento a dei criteri già definiti.
Test di prestazione tipica, in cui non esiste una risposta corretta, in quanto la persona deve
indicare su una scala:
- Tratti di personalità —> i tratti di personalità sono relativamente stabili
- Stati transitori (es umore) —> gli stati sono aspetti transitori
- Sintomatologia soggettiva
- Atteggiamenti
- Interessi
Test di intelligenza
Il primo test è di Binet Simon all’inizio del ‘900, resa obbligatoria l’istruzione primaria, creato per
selezionare i bambini in classi differenti in base alla loro intelligenza. Gli americani portano il test in
America e devono quindi adattarlo dal punto di vista linguistico e dal punto di vista culturale —>
Stanford Binet
Vi erano una serie di domande che venivano raggruppate per ogni età cronologica, per cui il
concetto di età mentale viene valutato in base agli item relativi all’età anagrafica. Non per forza
l’età mentale corrisponde a quella cronologica, per cui viene indicato da Stern il Quoziente
Intellettivo età mentale/età cronologica x 100.
Il test di Binet Simon era stato concepito per i bambini, per gli adulti cominciò ad avere dei limiti.
Wechsler aveva a che fare con adulti e aveva la necessita di valutare in modo puntuale i suoi
paziente essendo uno psichiatra. Egli introdusse il QI verbale e il QI prestazione. Quando venne
creato il test di Wechsler erano già stati studiati i punteggi per la standardizzazione ai punteggi al
test —> venivano sommati i punteggi delle varie prove, ma poi riscala i punteggi in modo che la
media sia 100 e la deviazione standard fosse 15. Per cui si parla di QI di deviazione, in quanto si
va a verificare quanto il QI devia dalla media standard.
Raven cerca di creare un test che non sia soggetto all’allenamento del soggetto, per cui sviluppa
le matrici di Raven. Sono strutture grafiche per cui bisogna identificare quale casella è la
mancante.
Test neurospicologici
Il Mini Mental State Examination faceva domande molto basilari, in quanto la difficoltà delle
domande cresce. Vi sono prove di cultura generale, prove di ripetizioni e prove visuo-spaziali.
I test di prestazione tipica misurano mediante un modo definito selfreport, cioè autosomministato,
significa che il soggetto riferisce su se stesso cose che gli vengono chieste —> diverse scale di
valutazione
La scala Likert è l’insieme dell’item che costituiscono un test e prevedono una scala di risposta
di tipo Likert.
di 1 82La scala di tipo Likert è una modalità di risposta di un singolo item.
L’item deve essere chiaro e facilmente comprensibile.
I test proiettivi
Bisogna riempire l’ambiguità con contenuti interni dei quali non si è del tutto consapevoli.
I test proiettivi implicano Libere associazioni di parole, Rorschach, Thematic Apperception Test.
I test di Rorschach viene usato anche in tribunale durante le perizie. Sono 5 bianche e nero, 3
rossi e 2 a colori. Anche l’interpretazione dei colori può indicare qualcosa sulla propria
personalità. Tuttavia non è chiaro il modo in cui il punteggio alle risposte viene assegnato.
Bisogna spiegare il perchè di una risposta.
Nel Thematic Apperception Test bisogna dire che storia vi è dietro alle immagini presentate e da
li si possono intuire bisogni insoddisfatti.
Le libere associazioni di parole di Jung: secondo lui la persona inconsapevolmente dovrebbe
andare a toccare particolari inconsci della propria vita.
A parte Rorschach gli altri non sono definiti seri.
Le proprietà psicometriche - validità e attendibilità
La validità indica se si misura ciò che effettivamente mi sono previsto di misurare.
L’attendibilità indica che un test è il più preciso, senza errore.
Si può avere un test valido, ma non attendibile o viceversa.
Come fa un test a misurare?
Le caratteristiche fisiche delle persone, come altezza o peso, sono direttamente osservabili e
possono essere ipotizzate. Ma per conoscere le caratteristiche psicologiche non sono
direttamente osservabili.
Si può definire la personalità delle altre persone facendo una valutazione ingenua e si può fare un
confronto fra varie persone.
Questo modo di fare è detto ingenuo, perchè è basato sulla spontaneità e senza la riflessione. Per
fare una valutazione attendibile e valida bisognerebbe che si potesse osservare costantemente la
persona e sapere come essa reagisce agli stimoli in vari situazioni.
Quando si definisce una persona non tutti hanno in mente la stessa definizione della stessa
caratteristica.
Non si è in grado di osservare direttamente le caratteristiche delle persone
Si deriva dal comportamento delle persone una certa caratteristica. Non si vede la caratteristica
psicologica, ma la si deduce da un comportamento dell’individuo, per cui non vi è sistematicità
nel vedere le persone. Ci si può fare idee sulla struttura di personalità, ma solo in un contesto, non
in altri.
Nella psicometria scientifica il risultato deve essere lo stesso a prescindere dal contesto e dal
somministratore. Il test psicologico è una procedura sistematica attraverso la quale viene
presentata ad una persona un insieme di stimoli (domande, problemi, compiti) idonei ad attivare in
una situazione controllata un campione di comportamento individuale, espressivo di una variabile
teoricamente ed operazionalmente definita.
Sulla base della definizione data alla caratteristica si va a cercare la caratteristica nella persona.
Per misurare bisogna mettere in relazione il sistema
Bisogna trovare una procedura che permetta di misurare le caratteristiche che si sono osservate
con dei numeri che esprimano la quantità.
Misurare
Misurare vuol dire mettere in relazione empirica dell’oggetto che noi stiamo misurando con delle
proprietà dei numeri.
Se io quantifico l’oggetto è ancora misurazione? In psicologia sì
Classificare, quindi fare una diagnosi, è considerata un atto del misurare.
Ciò che si vuole misurare non si può osservare direttamente.
Se gli psicologi vogliono definire un nuovo disturbo mentale lo possono chiamare come vogliono,
ma devono definirlo.
Prima bisogna definire il fenomeno psicologico: in modo che per tutti significhi la stessa cosa.
Come definire il costrutto, il costrutto è una variabile psicologica.
di 2 82A partire dalle definizioni si va a cercare nelle persone i comportamenti che sono coerenti con la
definizione data.
Quando si misura una caratteristica psicologica non si misurano le persone, ma, appunto, il
fenomeno.
[La caratteristica non definisce la persona —> ≠ teorie neogenetiche di inizio novecento.]
Misurare vuol dire mettere in relazione il sistema empirico, ossia la caratteristica
dell’oggetto, con l’insieme dei numeri. Per cui se ho due oggetti che hanno due caratteristiche
diverse, la misura deve essere differente.
Una volta che si hanno le misure dei comportamenti osservabili, bisogna trovare il costrutto
psicologico.
Bisogna capire come ottenere una quantificazione della variabile non direttamente osservabile
Per individuare quali sono i comportamenti osservabili si utilizza una procedura definita
operalizzazione, non è qualcosa di specifico della psicologia, ma riguarda la traduzione di una
definizione di una variabile non direttamente osservabile in qualcosa che chiunque può osservare
ed eseguire.
Definizione del costrutto -> operalizzazione del costrutto -> comportamenti osservabili
Come misurare un costrutto (leadership)
Definire bene i parametri che si usano per definirlo, devono essere capiti da tutti.
Dominio di contenuto = insieme di tutte le possibili operalizzazioni di un costrutto.
Le misure dei comportamenti tendono a covariare, correlano tra loro (per diagnosticare un
disturbo vi deve essere la copresenza, quindi presenza contemporanea, di determinati sintomi).
La misura dei comportamenti si ottiene tramite i test.
Questo modello di misurazione dei costrutti deriva dalla Teoria Classica dei test di Spearman. Chi
ottiene punteggi alti in tutte le prove possiede qualcosa rispetto a chi ottiene punteggi bassi,
“l’intelligenza”.
Spearman propose che la risposta x che la persona da a un item dipende da un fattore g (fattore
generale di intelligenza).
Sapere che un persona ha un alto livello di intelligenza implica che ha una probabilità più alta di
azzeccare l’item.
I valori di λ sono diversi per ogni item. In ogni item c’è un fattore specifico che si aggiunge al
fattore g e fa sì che la risposta all’item ne sia influenzata.
Due persone potrebbero non dare la stessa risposta x, in quanto cambia il fattore s.
Il valore di Lambda λ dice quanto è forte la relazione tra g e x.
Fra le prove di spearman vi erano calcolo mentale, ragionamento logico e fluenza verbale (dire
parole che iniziano con la stessa lettera). Egli osserva che esiste una correlazione tra i punteggi
delle prove: chi tende ad avere prestazioni elevate in un ambito tende ad averlo ovunque. Per cui
una di queste variabili è causa delle altre, ma potrebbe anche esserci una relazione di
covariazione ma senza causa effetto, questo perchè sono entrambi effetti di una stessa causa, la
relazione spuria, la causa comune.
La relazione spuria è una correlazione senza causazione, due variabili covariano senza che vi sia
causa-effetto, perchè sono entrambi effetto di una stessa causa.
La psicologia utilizza metodi quantitativi.
Quanto più una caratteristica è variabile, tanto più permette di fare verifiche.
Gli oggetti sul quale si rilevano le variabile sono i casi.
Non per forza il caso o unità di analisi è una persona o un elemento singolo. Le unità di analisi
possono essere aggregati di persone.
di 3 82Scale di misura
Non tutte le informazioni che si raccolgono danno lo stesso tipo di informazione, per questo dalla
prima metà del novecento sono state proposte diversi tipi di scale di misure per le variabili.
Bisogna sapere quale tipo di informazione si andrà a raccogliere.
Scala nominale
Il primo tipo è una misura su scala nominale, in cui non si ottiene una misura quantitativa della
caratteristica, ma si analizzano le unità di analisi di ciò che interessa e ogni qualitativa viene
inserita in una categoria alla quale corrisponde. Se si è in una caratteristica in cui vi è un altra
persona, allora si è uniforme rispetto a quella caratteristica a quella persona. Nella scala nominale
si ha un informazione in termini di uguale o diverso (rientra in categorie diverse).
Le categorie devono essere:
⁃ Distintive: categorie con nomi diversi devono dire cose diverse, non devono essere
confusionarie e mettere in difficoltà chi risponde
⁃ Collettivamente esaustive: non si deve dare la possibilità che non si sappia inserire in una
categoria un elemento
⁃ Mutualmente escludentisi: non si possono fare categorie dove una persona ricade in più
categorie
Per indicare le categorie si può usare un qualunque sistema simbolico, purché rispetti le regole
sopra —> si possono usare simboli, lettere, numeri, parole.
Quale che sia il sistema per le categorie, in nessun caso ho più informazioni rispetto a se avessi
usato un altro tipo di nome per la categoria.
[Variabili nominali esempi: etnia o corso di laurea, l’età non è nominale in senso di numero ]
Variabile dicotonica —> la variabile ha due categorie
Variabile politonica —> la variabile ha tre o più categorie
Le dicotoniche possono essere una variabile che si esprime in sole due categorie (o supero un
esame o no, o vinco o perdo), oppure una ricordifica di una variabile che di per sè non sarebbe
dicotonica (età in senso di maggiorenne o minorenne).
Scala ordinale
Se la variabile contiene un informazione che non solo dice che chi rientra in una categoria è
diversa da un altra, ma queste categorie indicano anche gradi diversi della categoria che si
misura.
Non si sa in termini precisi che distanza c’è tra le categorie. Non vi è distacco tra le categorie
in termini quantitativi (non si sa di quanto).
Si stabilisce un ordine, senza quantificare la differenza tra categorie.
[esempi di scala ordinale: ordine di nascita di figli, titolo di studio, anno di corso, posizioni
gerarchiche]
Tutte le scale successive alla nominale contengono le informazioni della nominale più una in più.
La risposta al test di ingresso può essere corretta, errata o omessa. Questa variabile è nominale:
una parte delle categorie non si possono ordinare (non si può sapere se omessa o errata sono
sullo stesso piano). Se la risposta fosse solo dicotomica sarebbe più facile da gestire.
Corretta-parzialmente corretta- sbagliata sarebbe una scala ordinale
Sui dati ordinali non si può fare la media.
Scala Likert - a intervalli equivalenti
È ordinale anche un tipo di risposte alla scala Likert, ma anche se nella loro natura sono ordinali,
sono ibride, in quanto possono essere strutturate in una scala a intervalli equivalenti.
Le scale di misure a intervalli equivalenti, possiedono le caratteristiche della nominale, ordinale,
ma in più dicono quanto è il distacco.
Il problema della scala ad intervalli equivalenti (tra un gradino e l’altro vi è una quantità fissa) è che
non esiste lo zero assoluto che indica l’assenza della caratteristica.
di 4 82Se anche vi è uno zero tra i possibili valori, esso non è il minimo dei valori possibili e comunque
non indica l’assenza di ciò che si misura.
[il punteggio al test di ingresso se ha anche punteggi negativi presenta lo zero, che però non è il
valore minimo. Se invece non si penalizzano le risposte errate allora lo zero è assoluto ed è il
valore minimo].
Scala a rapporti equivalenti
Nei casi in cui le variabili presentino lo 0 assoluto che indica l’assenza di una variabile, si parla di
scale a rapporti equivalenti (peso, lunghezza). [Non vi sono misure negative]
Esse hanno le proprietà delle scale precedenti, in più vi è lo 0 assoluto.
di 5 82Cap 2 - La raccolta dati
Quando si fa una ricerca il campione deve avere certe caratteristiche: quello che si osserva in quel
campione li lo si può generalizzare. Vi sono casi in cui la popolazione è così piccola, che si può
prendere i dati su ogni singola persona, ma quando la popolazione è molto ampio è difficile
intervistare tutti.
Il sottogruppo che si va a intervistare deve avere le stesse caratteristiche della popolazione, in
modo che sia generalizzabile.
In pratica è quasi impossibile che il campione sia lo specchio fedele della popolazione questo
perchè si ha una popolazione bersaglio/target è quella su cui si vogliono le informazioni. Se
parte delle persone non rispondono, allora riflette le caratteristiche della popolazione accessibile,
non bersaglio. Serve un campione rappresentativo, ossia rifletta in modo adeguato le
caratteristiche della popolazione a cui ci interessa generalizzare i risultati.
Un campione è rappresentativo se possiede le stesse caratteristiche del campione target. La
numerosità del campione non implica la rappresentatività del campione, ma ha un’influenza sulla
precisione delle stime dei parametri, ciò però non interessa allo studio che si farà.
Un campione rappresentativo lo è grazie a dei campioni di metodi specifici.
Non è detto che si riesca a creare un campione rappresentativo, in quanto non sempre la
popolazione accessibile corrisponde alla popolazione target. Se si è in grado di limitare la perdita
di rappresentatività tra la popolazione accessibile e la target, si può ma è un po’ complicato.
La statistica è il dato statistico che si osserva nel campione (percentuale, media); il parametro è
la stessa cosa della statistica, ma nella popolazione. La percentuale di persone che vota nella
popolazione è il parametro. Maggiore è l’ampiezza del campione, maggior precisa sarà la stima.
Un campione è rappresentativo quando si può mettere in pratica un campione probabilistico: se si
è a conoscenza a priori della probabilità che ha ogni dato individuo della popolazione di
comparire nel campione. Vengono selezionati dal caso.
Campione probabilistico
Campione casuale semplice
Il campione casuale semplice è quella per cui ho tutti gli elementi del campione e si sorteggia. Il
campione casuale semplice può essere con o senza reinserimento, per cui la persona una volta
estratta viene o no reinserita nell’urna, su popolazioni molto ampie questo passaggio fa una
differenza minima, quanto il campione è più piccolo e si fa senza reinserimento la probabilità non
è uguale per tutto il campione.
Campione stratificato
La casualizzazione non per forza rispetta gli strati della popolazione, ossia le differenze
all’interno di una popolazione.
Il vantaggio di questo metodo di campionamento si permette di ottenere un campione
ugualmente rappresentativo del campione casuale semplice, ma con un numero minore di
partecipanti e stime più precise.
Il problema è che bisogna avere informazioni ulteriori sulle persone.
Il campionamento è stratificato nel momento in cui avendo l’elenco di tutte le persone che ti
interessano e si seleziona a caso dalla lista; non si può selezionarli camminando e chiedendo alle
persone.
Il campionamento per quote è riprodurre intenzionamente (senza sorteggio) ciò che cerco nella
popolazione.
Campionamento per clusters
Non si campionano le persone, ma aggregati di persone. Per cui le persone per qualche motivo
sono già aggregate in un tipo di unità di analisi collettiva e si campiona dal cluster.
di 6 82