Il Modello IRF ( Intervento-Ricerca-Formazione)
E' un modello di formazione che focalizza sull'insegnante punteggiando sull'alunno a differenza della Ricerca azione che focalizza sull'alunno punteggiando sull'insegnante
L'idea principale del modello IRF e che il benessere della relazione bambino educatore passa attraverso processi trasformativi del sé dell'educatore. Il risultato di tale trasformazione non è relativo alle semplici prestazioni, bensì è finalizzato allo sviluppo di una padronanza gestionale che andrà ad influire ovviamente sulla relazione docente alunno.
La caratteristica fondamentale dell'IRF è quella di essere una formazione che avviene attraverso l'azione educativo didattica. Infatti nel modello IRF si vanno a prendere in carico situazioni di quotidianità, si lavora attraverso l'esperienza giornaliera e per questo motivo le tre fasi in cui si articola, sono paragonabili a tre momenti di laboratorio naturale, e ancora in tale modello la formazione si attiva attraverso la messa in moto dei processi metacognitivi e attraverso lo sviluppo della motivazione intrinseca e della dinamica motivazionale.
Il modello IRF prevede una articolazione in tre fasi:
1. L'INTERVENTO laboratorio naturale di scoperta
2. LA RICERCA laboratorio naturale di ricerca
3. LA FORMAZIONE laboratorio naturale di verifica
Nella prima fase viene considerata un'azione educativo didattica quotidiana e trasformata in azione pensata. Proprio attraverso il pensiero e utilizzando delle specifiche procedure e strumenti orientativi è possibile individuare i propri bisogni formativi.
Vuol dire che l'insegnante concorda con il formatore e con i soggetti interessati una specifica esperienza educativo didattica. Successivamente questa esperienza viene analizza e riletta con l'aiuto del formatore.
Esempio: l'insegnante attiva una esperienza educativo didattica, poi questa esperienza la porta nella formazione assieme a tutte le informazioni già pensate, in quanto per realizzare questo intervento ha utilizzato specifici strumenti di metacognizione.
Infatti, dopo aver realizzato l'intervento educativo-didattico, si può utilizzare un diario di self report orientato che serve per registrare:
- la tipologia di esperienza,
- il modello che ho utilizzato per quel che riguarda l'insegnamento e l'apprendimento
- i problemi e gli ostacoli che si sono incontrati
Poi insieme al formatore e al gruppo di colleghi l'esperienza viene riletta e registrata in un quaderno di metacognizione, che serve per individuare i propri bisogni formativi che verranno analizzati successivamente attraverso l'attivazione di un focus group.
Si passa così alla seconda fase che è caratterizzata dall'individuazione di risposte ai bisogni formativi emersi nella prima fase. Il formatore propone delle offerte formative che sono legate ai bisogni reali dell'insegnante e contestualmente l'insegnate costruisce, definisce insieme al formatore percorsi di intervento, attraverso l'attivazione di specifiche metodiche laboratoriali, di assessment ecc., Si costruiscono modelli e si definiscono dispositivi.
La terza fase, detta della formazione, è una fase di verifica, perché l'insegnante attiva e verifica i nuovi percorsi da lui stesso progettati, così come le competenze acquisite.
Il formatore che opera all'interno del modello IRF
- è un formatore psicologo,
- è un conduttore perchè accompagna il percorso esperenziale,
- è un animatore perché attiva le diverse tipologie di processi
- è un tutor perché riporta modelli, presenta strumenti,
- valuta, verifica, osserva e attiva correttivi.
Gli strumenti di cui il formatore si avvale nel modello IRF sono:
diari self report orientati e non; costruzione caso; griglia per l'osservazione del conduttore, cataloghi, strumenti di planning, strumenti di metacognizione, mappe concettuali, diagrammi di flusso.
Il formatore gestisce l'esperienza educativo didattica con il monitoraggio attraverso strumento di self report, controllo attraverso segmenti di microverifica, autocontrollo, autoverifica, supervisione, valutazione di un setting di formazione secondo il criterio dei punti forti e deboli, ridefinizione di modelli valutazione processo e prodotto.
Il paradigma si articola come un interconnessione delle fasi intervento, ricerca, formazione), dei vari piani (soggetto, gruppo, classe, docente), tra contesti (il laboratorio naturale di scoperta, il laboratorio di ricerca e il laboratorio di verifica), tra strumenti selfreport, griglia di metacognizione), pronazione come possibilità che ogni fase ha di portare avanti il percorso di sviluppo mediante percorsi alternativi che possono fungere da correttivi in fase di progettazione
pluralità come recupero delle diverse soluzioni di ciascuno
trasformazione come esito di un percorso.
Gli elementi costitutivi del modello IRF sono:
- la formazione come trasformazione del soggetto;
- la formazione come sviluppo orientato al potenziamento delle competenze già possedute oltre che alla trasformazione;
- la formazione come percorso narrativo come possibilità di individuare forme che risultano altri rispetto a quelli fissati dall'esperienza.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Salvatore Galluzzo
[Visita la sua tesi: "Dagli incontri fisici agli incontri virtuali: l'evoluzione dei legami sociali mediata dai social network"]
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Scienze dell'Educazione
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