Il filo dello yoga
Lo yoga non è una filosofia e nemmeno una religione. Nei testi antichi è presentato come uno dei sei “punti di vista”, e ha quindi carattere soggettivo e autoreferenziale. Grazie allo yoga si diffuse una spiritualità concreta che fece da ponte per lo sviluppo di eterodossie successive. Il testo di riferimento principale dello yoga è lo Yogasutra, composto da quattro parti e 195 sutra (aforismi). In questo testo, la comprensione dell’esperienza umana e della sua coscienza passa attraverso l’analisi del rapporto esistente tra le nozioni di sé e di io personale, identificate nei principi di “consapevolezza” e “sostanza”.
La scansione della ricerca dello yoga contempla prima ‘asana’, la consapevolezza del corpo, delle sue attitudini e posture; poi ‘pranayama’, la consapevolezza del respiro; e infine ‘dhyana’, la meditazione e il riconoscimento dell’integrazione con l’attività del pensiero.
Il corpo è quindi assunto dallo yoga come microcosmo dal quale mutuare i contenuti dell’esperienza umana, per poterli poi osservare.
La seduta di yoga inizia con Asana: la coscienza del corpo. Attraverso l’alternanza di attività e passività (da movimenti dinamici a posture) si va dalla periferia (gli arti, il bacino e la testa) verso il centro (la colonna vertebrale). Le posizioni servono ad agire sulla colonna vertebrale per liberarne l’energia. Alla direzione dalla periferia verso il centro corrisponde anche il passaggio dal movimento all’immobilità: il corpo diventa immobile per ascoltare il respiro.
L’esperienza della meditazione è una vera e propria educazione della mente. Nella meditazione lo spostamento dell’asse di attenzione permette di stabilire un rapporto più amichevole con quanto accade nella mente.
La trasmissione dello yoga è iniziatica e avviene obbligatoriamente da una persona all’altra: chi ha sperimentato trasmette a colui che riceve, il quale trasmette a sua volta. Arrivato ad un certo grado di consapevolezza, un adepto ha una sola possibilità per avanzare nella crescita: quello di trasmettere a sua volta. La trasformazione personale infatti innesta l’inevitabile desiderio di insegnare e garantisce la competenza del maestro. Imparare, significa imparare a partire dall’esperienza degli altri. Insegnare significa trasmettere un’esperienza.
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Dettagli appunto:
- Autore: Adriana Morganti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Pedagogia del corpo
- Docente: Ivano Gamelli
- Titolo del libro: Pedagogia del corpo
- Autore del libro: Ivano Gamelli
- Editore: Universale Meltemi
- Anno pubblicazione: 2006
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