LA SCHIZOFRENIA COME INCONSCIO PSICHIATRICO
NOMENCLATURA
In Kraepelin la schizofrenia assume la denominazione di dementia praecox, una perdita precoce delle facoltà mentali (essa è imparentata con la demenza senile, attribuita allora alla malattia di Alzheimer) e rappresentava una forma degenerativa e tara ereditaria. A tal proposito la tesi di Morel (uno dei fondatori della psicologia sociale) era che alcune malattie possono trasmettere una tara ereditaria.
SCHIZOFRENIA E AUTISMO
In relazione ai sintomi negativi della schizofrenia, Bleuler, usò per la 1° volta il termine autismo.
La schizofrenia è stata a lungo descritta con un’aggettivo variabile: se prevalgono i sintomi positivi si parlava di schizofrenia paranoide, se quelli negativi di schizofrenia catatonica. Ma nel caso di compresenza di entrambe le forme la schizofrenia era ebefrenica o disorganizzata.
Con la chiusura dell’istituzione manicomiale le forme catatoniche ed ebefreniche andarono scomparendo; la reclusione forzata per periodi lunghi e a volte per l’intero arco della vita di un paziente potevano portare reazioni di tipo autistico.
La forma della schizofrenia paranoide, invece, ha avuto maggior diffusione dal momento in cui il trattamento della malattia non ha più previsto ricoveri di lunga durata. È probabile che i
1) frequenti rapporti famiglia-istituzione sanitaria, psichiatra-famigliari del paziente,
2) maggior libertà di cui gode lo schizofrenico nella famiglia,
3) la maggior possibilità di scambi affettivi e intimità
abbiano favorito il florido delirio paranoico dello schizofrenico.
Oggi vi è un fenomeno nuovo, il delirio minimalista, emerge il nucleo segreto della schizofrenia, ovvero i sintomi negativi che denota ciò che non si manifesta:
Degenerazione: progressivo decadimento delle facoltà mentali. Possibile decadenza di origine genetica, dove la schizofrenia sarebbe il risultato.
Abbassamento del livello mentale: si riferisce al concetto di debolezza della volontà, una sorta di deficit di adattamento sociale. Una debolezza della volontà che induce le persone a condotte strane, bizzarre..
Dissociazione: come scissione della mente. Esistenza di una mente coesa e presenza della malattia in una sorta di dissociazione di tale coesione.
Queste delineano l’inconscio psichiatrico ,ciò che ha contribuito a costruirne la nomenclatura; e quella di cui ora dispone il mondo medico è: il disordine schizofrenico è caratterizzato da sintomi positivi e negativi.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Carla Callioni
[Visita la sua tesi: "Vita di uno stupratore tra abusi e rieducazione"]
- Università: Università degli Studi di Bergamo
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Titolo del libro: Lo schizofrenico della famiglia
- Autore del libro: Pietro Barbetta
- Editore: Meltemi
- Anno pubblicazione: 2008
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