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Il 2° saggio: il tabù e l’ambivalenza dei sentimenti


Esamina il vasto campo dei tabù (parola polinesiana che significa da un lato sacro/consacrato, dall’altro pericoloso/proibito/impuro)
Le proibizioni derivanti dal tabù sono diverse dai divieti religiosi e morali.
Osserva l’evidenza delle somiglianza tra tabù e nevrosi ossessive: mancanza di motivazioni coscienti, carattere coatto che nasce da necessità interiori, possibilità di contagi ad altre persone, rituali per scongiurare il male temuto.
Esamina 3 tabù:
     Nemici: i popoli primitivi sono dominati dal timore superstizioso per gli spiriti dei nemici uccisi; atteggiamenti ambivalente verso i nemici (l’uccisione del nemico impone la riconciliazione col nemico stesso attraverso cerimoniali purificatori)
     Capi: atteggiamento ambivalente: d aun lato c’è il timore reverenziale e si prendono precauzioni per proteggere la loro sicurezza perché tutto dipende dalla continuità della loro azione; dall’altra il capo può essere sottoposto a restrizioni che gli rendono penosa la vita (per es. non mangiare certi cibi)
     Morti: la persona defunta anche se cara diventa uno spirito maligno o impuro, nelle nevrosi è frequente il rapporto di ambivalenza (amore/odio) per persone amate.

Però: la nevrosi è disapprovata socialmente, il tabù è socialmente approvato ed è in relazione con le proibizioni pubbliche e sociali.

Tratto da LEZIONI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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