Skip to content

L’Io e l’Es alla pubertà


Gli adolescenti sono estremamente egoisti, si considerano il centro dell’universo e il solo oggetto degno di interesse. Stabiliscono i rapporti amorosi più appassionati per troncarli poi improvvisamente e aspirano ardentemente alla solitudine, passano dall’obbedienza cieca ad un capo alla ribellione violenta.
A differenza della psicologia dinamica, secondo la teoria psicoanalitica la vita sessuale appare per la prima volta nel primo anno di vita ed è nel periodo sessuale della prima infanzia e non nella pubertà che si realizzano i progressi più decisivi nello sviluppo.
Nella prima infanzia, alla pubertà e al climaterio si ha un Es forte che si oppone ad un Io debole; vi sono quindi dei periodi in cui l’Es è valido e l’Io indebolito. Non solo, vi è cmq una notevole capacità di modificarsi dell’Io umano: l’Io è altrettanto modificabile quanto l’Es è immutabile.
Per quanto riguarda i desideri sessuali questi rimangono inalterati nell’infanzia, alla pubertà, nell’età adulta e nell’età critica.
Per quanto riguarda i disturbi a cui l’Io è esposto alla pubertà, nei bambini piccoli l’Io, che deve affrontare le richieste di gratificazione istintuale, si sta ancora formando e quindi è debole e immaturo. Questo Io debole però trova un potente alleato contro la sua vita istintuale nel mondo esterno, cioè nelle influenze educative che agiscono su di lui. E sono solo la speranza di amore e le minacce di punizioni, che gli dettano il suo atteggiamento di fronte all’Es. In questa situazione di conflitto se l’Io sta dalla parte delle influenze esterne è un bambino buono, se invece prende le parti dell’Es allora lo si definisce un bambino cattivo.
Quando il bambino è piccolo si può dire che l’Io è “fatto su misura”, cioè è ben strutturato in modo da mantenere un equilibrio tra la pressione dell’istinto e quella del mondo esterno.
Ma nel periodo di latenza vi è un declino degli istinti che concede all’Io una tregua nella sua guerra difensiva; qui cessa la completa dipendenza dai genitori e l’identificazione si sostituisce sempre più all’amore oggettuale. Nella sua vita interiore il mondo esterno non si fa più sentire sotto forma di angoscia del reale, infatti il bambino ha instaurato il Super- Io, quindi decresce la paura del mondo esterno per dar luogo alla paura delle nuove forze: il Super- Io, la coscienza morale e il senso di colpa.
Per quanto riguarda l’Io, il suo rapporto ben strutturato con l’Es da una parte e con il Super- Io dall’altra (che è il carattere di un individuo) lo rende rigido; infatti l’Io ha un unico desiderio: mantenere il carattere che si è sviluppato durante il periodo di latenza, ristabilire il rapporto primitivo con le sue forze e quelle dell’Es e far fronte alle richieste istintuali raddoppiando gli sforzi per difendersi.
All’inizio della pubertà vera e propria si riscontra un cambiamento di natura qualitativa: la catexi degli stimoli sessuali si intensifica. La genialità acquista una maggiore importanza psichica e viene accolta con giudizio favorevole e indulgente. Purtroppo non vi è guarigione spontanea della perversione infantile, ma al contrario si ha un’accentuazione delle manifestazioni morbose più inquietanti.
Esistono due possibili soluzioni nel conflitto Io –Es:
- L’Es, diventato potente, schiaccia l’Io e così non rimane traccia della natura precedente dell’individuo e l’ingresso nella vita adulta sarà caratterizzato da soddisfazioni tumultuose e incontrollate dell’istinto;
- L’Io ha il sopravvento e verrà stabilito il carattere dell’individuo del periodo di latenza.

Tratto da L'IO E I MECCANISMI DI DIFESA di Carla Callioni
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.