NuL’ambiente del colloquio

L’ambiente del colloquio

1-Ambiente istituzionale: istituzione come schema di riferimento in cui vi sono tre partecipanti: il committente, l’utente e il conduttore del colloquio.
2-stanza di consultazione: è l’ambiente fisico dove il colloquio ha luogo e conduttore e soggetto si trovano a parlare. Si pone attenzione all’arredamento e alla disposizione dei mobili, in quanto vi è differenza tra uno studio arredato in maniera tradizionale, rispetto ad uno studio umanistico, poiché influenzano le impressioni del soggetto sulla credibilità del terapeuta. Essenziale è che la stanza sia adeguata per consentire riservatezza del colloquio e il suo svolgersi senza interruzioni o disturbi dall’esterno. Ogni psicologo ha il suo stile personale, ma costituisce una presentazione non verbale di sé e deve trattarsi di un ambiente accogliente.
3-Setting: comprende tutti quegli accorgimenti che servono a predisporre un ambiente adatto allo svolgersi del colloquio. Dal punto di vista esterno ci si riferisce al luogo fisico in cui si svolge il colloquio, alla sua durata e caratteristiche di strutturazione esterna mentre per il punto di vista interno  consiste nella capacità dello psicologo di instaurare una modalità relazionale che consenta lo svolgimento del colloquio.
Le regole per il costruirsi di un setting sono: l’incontro deve avvenire in un posto riservato che offra ai partecipanti la possibilità di parlare senza essere disturbati e potersi ascoltare senza interferenze; un colloquio va prefissato in un certo luogo e una determinata ora, poiché l’incontro non può avvenire casualmente; il soggetto deve avere un’idea di quanto durerà il colloquio (45-50 minuti) e gli deve essere fatto presente se ci potranno essere successivi colloqui o se tutto si concluderà in un’unica seduta.