Il paziente e la relazione
Bisogna tenere in considerazione aspetti come: 1) Descrizione del paziente: impressione generale che ci da (aspetto fisico, modo di porsi, atteggiamento e modalità espressive); 2) Livello formale: capacità di esporre un problema, dialogare su questioni importante; 3) Livello cognitivo: in rapporto all’eloquio; 4) Livello affettivo: cogliere se e quanti affetti il paziente ha a disposizione. Importante è anche il modo in cui il paziente esprime la sua aggressività.
Il paziente si presenta con i suoi sentimenti e aspettative, ma non sa come questi si collocheranno all’interno del processo, presentando anche emozioni di paura e angoscia. Ma sarà compito dello psicologo di aiutarlo a capire che tutte queste parti possono organizzarsi in un contesto, dove trovare un senso ai fini del processo conoscitivo che si vuole sviluppare. Lo psicologo dovrà affrontare molte aree, anche critiche, delicate e conflittuali e il tutto fatto sempre con molto tatto, aspettando il momento più opportuno, quando il paziente arriva a sviluppare un’alleanza, una relazione di fiducia tale da poter affidare allo psicologo le cose segrete di sé. Inoltre, ciò che lo psicologo può ipotizzare e capire non deve essere confuso con ciò che va comunicato al paziente e quindi a lui restituito.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Carla Callioni
[Visita la sua tesi: "Vita di uno stupratore tra abusi e rieducazione"]
- Università: Università degli Studi di Bergamo
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Teoria e tecnica del colloqio e dell'intervista
- Titolo del libro: Il colloquio come strumento psicologico
- Autore del libro: Lis A., Venuti P., De Zordo M.
- Editore: Giunti
- Anno pubblicazione: 1995
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