Film in Germania contro il nazismo negli anni '50
Durante gli anni 50 mentre l’Inghilterra proponeva ancora una visione tradizionale della guerra clandestina, solo la Germania continuò la produzione di storie classiche, lineari, emozionanti e di qualità. Non a caso il cinema tedesco divenne popolare nel resto del continente. I film tedeschi diversamente dai loro concorrenti inglesi, mettono in risalto i personaggi e la loro evoluzione psicologica, invece di dilungarsi nei dettagli dell’addestramento e delle missioni, e usano studiati procedimenti visivi per vivacizzare la narrazione. Gli studios tedeschi avevano la capacità di colmare il vuoto della metà degli anni 50, ma la loro produzione fu senza dubbio un tentativo commerciale di sfruttare la situazione. Infatti i tedeschi erano ansiosi di provare che il nazismo non aveva contaminato ogni cosa, e in questo senso i film, celebrando l’esistenza di una forte opposizione individuale a Hitler, accontentarono sia l’opinione pubblica nazionale sia quella estera, che non concepiva il futuro europeo senza Germania. I film prodotti tra il 1954 e il 1957 non furono banale propaganda, ma erano perfettamente adatti alle circostanze storiche. Dopo la riabilitazione della Germania, i produttori abbandonarono il campo. Negli anni 60 il ritorno del tema è stato spesso riferito agli eventi politici. In Italia la sinistra fece appello agli ex resistenti quando i democristiani contemplarono l’idea di una coalizione parlamentare con i neofascisti. In Francia la Resistenza ritornò in auge quando De Grulle salì al potere nel 1958. Eppure la maggior parte dei nuovi film, lungi dall’apprezzare la Resistenza, la misero in ridicolo.
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Autore:
Laura Righi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Cinema e studi culturali
- Docente: Michele Fadda
- Titolo del libro: Cinema e identità europea
- Autore del libro: Pierre Sorlin
- Editore: La nuova Otalia
- Anno pubblicazione: 2011
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