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Il progetto e la cura del processo educativo


Quando si parla di progetto, nei servizi educativi piuttosto che a scuola, ciò a cui solitamente gli educatori o gli insegnanti pensano e il documento cartaceo che sono tenuti a compilare per gli utenti inseriti nel servizio.
Tutto ciò ha delle ripercussioni sul modo di utilizzare i progetti e di considerare la progettazione da parte degli educatori: i progetti, soprattutto se compilati nei ritagli di tempo e in solitudine, sembrano essere carte fredde.
Se il progetto è ciò che risulta da queste abitudini operative e da questi apprendimenti, difficilmente può essere concepito come mediatore nelle pratiche educative.

Se pensiamo che il progetto sia come un ponte tra il mondo della vita delle persone e il loro mondo dell’educazione, allora possiamo pensare che la funzione del progetto non si limiti a collegare questi due mondi, a rendere possibile e funzionale il passaggio ma dia loro anche valore.
È come se il progetto, unendo queste due rive, permettesse loro di esistere, mostrandone tutto il valore, che viene alimentato proprio dalla presenza del ponte. Il rischio è di dare per scontato il ponte, di naturalizzare la pratica progettuale; il progetto così diventa uno tra i tanti oggetti e incombenze del lavoro educativo, e ciò che esso consente di connettere cade nell’ ovvietà.
il progetto è quell’azione ideativa e pratica che ha a che fare con il fatto di partire da condizioni esistenti per creare situazioni altre evidenziando potenzialità già presenti.

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