Carne, materia, monumenti creati dalla guerra
La prima guerra mondiale presenta una combinazione medita del fattore biologico e di quello meccanico-tecnologico. Il primo viene per così dire incorporato nel secondo, plasmato e consumato da questo. Come abbiamo già notato parlando delle protesi, si tratta di parti che la chirurgia meccanica e la chimica rendono sostituibili. Per il resto, nulla di ciò che la guerra toglie è irrecuperabile, nessuna perdita è irreparabile.
Prima che nelle ferite e nelle mutilazioni la simbiosi uomo-materia, corpo vivente - realtà inanimata si realizza nelle forme della guerra di trincea, dalla quale il corpo ancor vivo e integro viene rimodellato. La metamorfosi del corpo è dovuta di volta in volta all’aderenza alla terra, all’immobilità, alle marce forzate e al peso delle armi, nella sua forma estrema al seppellimento in seguito alle esplosioni.
Vista da osservatori esterni, la contiguità dell’uomo con la terra, la roccia, l’ambiente assume figurazioni plastiche che già sembrano preannunciare la trasformazione del corpo in monumento. La fusione del corpo con la terra e la contaminazione di corpo e metallo suggeriscono già esiti monumentali.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Pedagogia interculturale
- Docente: Raffaele Mantegazza
- Titolo del libro: L'officina della guerra - La Grande Guerra e le trasformazioni del mondo mentale
- Autore del libro: A. Gibelli
- Editore: Bollati Boringhieri
- Anno pubblicazione: 2007
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