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Gli stati

Gli stati


Lo stato, che può essere stato dinastico o stato nazionale, è la forma di organizzazione politica oggi dominante. La forma statale non è un prodotto esclusivo dell’occidente, anche se lo stato-nazione è un’invenzione occidentale.
Gli stati hanno delle unità preposte all’esercizio di specifiche funzioni:
Controllo della popolazione: fissare frontiere, attribuire la cittadinanza, censimenti, ecc
Funzione giudiziria: leggi, procedure legali, giudici, ecc
Funzione esecutiva: militari, forze di polizia, ecc
Funzione fiscale: tasse

In alcune formazioni statali questi sottosistemi non sono distinti.
Carneiro (1970) ha definito lo stato “un’entità politica autonoma che raggruppa molte comunità che vivono sul suo territorio, dotata di un governo centralizzato che ha il potere di imporre tasse, radunare uomini per la guerra o per il lavoro, emanare e far rispettare le leggi”. Questa definizione si applica sia agli stati moderni, delle società industriali, sia agli stati pre-moderni.

Gli stati assegnano diversi diritti alle persone in relazione al loro status:
Cittadini vs non cittadini
Élites vs persone comuni vs schiavi
Militari vs civili

Le società organizzate su base statuale presentano:
a) un accesso alle risorse ancor più differenziato che nelle forme di organizzazione politica sin qui considerate;
b) una stratificazione sociale accentuata;
c) la sostituzione dei legami di parentela come criterio regolatore delle relazioni sociali con rapporti di tipo “impersonale”.

Tratto da ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE di Anna Bosetti
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