Monogamia e poligamia

Monogamia  e poligamia

Da quanti coniugi una famiglia può essere composta? Vi possono essere ‘famiglie’ anche dove non sono presenti ‘coniugi’. Gli antropologi a questo proposito parlano di ‘famiglie matrifocali’, suggerendo così di dilatare i confini della famiglia fino a comprendere quelle situazioni in cui è assente il rapporto coniugale, mentre rimane invece il rapporto di filiazione. Il rapporto coniugale, se da un lato può ridursi a zero, dall’altro può aumentare di molto, sia sul versante maschile, sia su quello femminile. Famiglie con tanti coniugi si chiamano ‘poligamiche’, intendendo poliginia e poliandria. La maggioranza delle società al mondo ammette la poliginia.
La poliginia si presenta come un insieme di forme e modelli diversi, e come un fenomeno articolato, dal «carattere multidimensionale», determinato da una varietà di fattori che riguardano l’accesso alle risorse e la possibilità di scambiare da un gruppo all’altro le capacità riproduttive delle donne.

La minaccia poliginica
La poligamia è vista di solito come una minaccia rispetto al carattere ‘unico’, sacro o naturale della monogamia. La poligamia suona come un affronto alla parità di uomo e donna, come se essa fosse sempre e comunque una manifestazione della supremazia maschile e quindi uno sfruttamento oppressivo delle prestazioni femminili.

Ebrei poliginici
Se ci poniamo dal punto di vista del Cristianesimo, la poligamia non può essere trattata soltanto come una faccenda di popoli barbari e selvaggi, quei popoli lontani che la chiesa ha conosciuto nella sua opera di evangelizzazione planetaria. La poligamia è una faccenda biblica, e come tale fa Parte’ della storia del Cristianesimo o, se si vuole, della sua preistoria.
La poliginia ebraica non è una questione di poco conto. Parecchi dei più famosi personaggi della Bibbia  erano poligami. Nella Bibbia non vi è una regola che proibisca il matrimonio con più di una moglie, anzi questa possibilità viene esplicitamente ammessa.