I comportamenti per confortarsi e darsi sollievo
Succhiare il pollice, battere la testa contro qualcosa, masturbarsi, sono modalità di comportamento che in un primo tempo creano più difficoltà agli adulti che ai bambini, ma possono diventare un problema nella loro relazione se non vengono affrontati con saggezza.
La masturbazione e il gioco sessuale
Un bambino piccolo è curioso del proprio corpo e scopre molto presto che attraverso l’esplorazione può trarne conforto, piacere e può anche liberarsi dalle tensioni.
L’educatrice ha bisogno di informarsi, per quanto possibile, riguardo l’atteggiamento dei genitori e pensare a come rispondere quando c’è differenza tra il suo modo di pensare e quello delle famiglie.
Chiunque si occupi dei bambini deve aver ben chiaro che la masturbazione durante l’infanzia, e anche dopo, è una pratica generalizzata che non ha effetti fisici dannosi. Le ragioni per scoraggiarla sono di tipo sociale e non si deve mai farlo in modo da far sentire il bambino “cattivo”.
La masturbazione eccessiva, così come il succhiarsi il dito, è un modo di ricercare una consolazione che può indicare che il bambino sta vivendo tensione o noia. Se l’educatrice di riferimento se ne accorge può stargli più vicina e proporgli delle attività alternative. La persistenza della masturbazione associata a un atteggiamento di rinuncia ai contatti sociali richiede indagini più approfondite, consultazioni con i genitori e possibilmente con esperti. Il gioco con connotazioni sessuali può essere ugualmente causa di ansia per le educatrici quando i bambini, giocando a dottore e ospedale, a mamme e papà, possono diventare eccitati e agitati, l’educatrice può, parlando con sensibilità, unirsi alla loro conversazione cercando di calmare e modificare l’atmosfera che si è creata e i bambini risponderanno rapidamente al clima che lei cercherà di favorire.
Dondolarsi e sbattere la testa
Queste non sono forme insolite di comportamento di auto-consolazione spesso associate all’andare a dormire, ma al nido spesso indicano che un bambino può essere gravemente deprivato di stimoli e attenzioni sufficienti a casa. Come ogni altro comportamento indesiderato, l’importante è di non rafforzarlo sottolineandolo; esso tenderà a scomparire abbastanza velocemente se la persona di riferimento fornirà al bambino molta cura e affetto e gli proporrà dei giochi attivi. Al contempo è importante proteggerlo affinché non si faccia del male.
L’educazione al controllo degli sfinteri
Due difficoltà che le educatrici possono incontrare sono la fobia del vasi- no e lo sporcarsi, entrambe legate in tutta probabilità ad un’educazione punitiva e severa, ad esempio con l’obbligo di stare seduti sul vasino a lungo. Entrambi i problemi devono essere affrontati con i genitori.
Continua a leggere:
- Successivo: Famiglie in difficoltà e nido
- Precedente: L’opposizione dei bambini al nido
Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Pedagogia dell’infanzia
Altri appunti correlati:
- Teorie e modelli dei processi formativi
- Educazione sanitaria
- Disagio adolescenziale e scuola
- La valutazione in ambito scolastico
- Rapporto tra l'educazione e il concetto di "prendersi cura"
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- La questione dei bambini soldato. Dal coinvolgimento alla riabilitazione
- Modello di organizzazione e gestione di una scuola primaria salesiana
- Cartoni animati e bambini: effetti sullo sviluppo e consigli per un uso consapevole
- Paulo Freire tra educazione e formazione
- Adulti a 360°. L'educazione alla sessualità e all'affettività nell'ambito del ''Durante e Dopo di Noi''
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.