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Adolescenza e transizione all’adultità

Adolescenza e transizione all’adultità


Da diversi anni ormai è stata individuata una nuova fase di vita denominata post-adolescenza.
La costituzione di questa nuova fase nasce dall’esigenza di poter descrivere e spiegare da un punto di vista psicosociale il fenomeno che vede sempre più giovani o tardo adolescenti permanere nelle propria famiglia, rimandando una serie di scelte che una volta accadevano prima, contribuendo all’assunzione definitiva della propria identità.
Quello a cui spesso si assiste è un lento modificarsi delle relazione fra genitori e figli dovuto alla coabitazione prolungata nel tempo causata da elementi e difficoltà esterne, soprattutto di tipo lavorativo.

Erikson costruisce il suo modello in stadi e individua per ciascuno stadio del ciclo di vita un particolare compito di sviluppo che, a seconda di come viene affrontato e risolto, condurrà ad esiti evolutivi positivi o negativi. Ogni stadio dello sviluppo è infatti caratterizzato da un “dilemma psicosociale” che nasce all’interno della relazione soggetto/ambiente e che deve essere superato perché la crescita possa procedere in senso maturativo.
Il dilemma che l’adolescente deve affrontare è legato dall’antitesi fra identità e confusione d’identità e può portare a raggiungere la forza psicosociale positiva della fedeltà, ossia della capacità di essere coerenti e leali rispetto ad un impegno assunto.
Identificazione e sperimentazione vengono ad essere i due processi cruciali per la costruzione dell’identità in tale fase: attraverso il primo processo, l’adolescente abbandona le identificazioni precedenti, scegliendo nuovi modelli identificativi presenti nell’ambiente (amici, insegnanti e così via). Inoltre, egli si sperimenta nell’adesione consapevole a gruppi sociali che gli consentono di assumere svariati ruoli, favorendo il confronto, l’autoriflessione e la conoscenza di sé.
Al termine dell’adolescenza, il ragazzo dovrebbe possedere una maggiore e più articolata consapevolezza della propria identità e delle sue caratteristiche, che Erikson individua nelle seguenti componenti:
- continuità e coerenza (l’adolescente percepisce, pur nella discontinuità delle sue esperienze e vicende, una continuità e una consistenza interna);
- reciprocità (vi è consapevolezza di una sostanziale corrispondenza fra l’immagine che abbiamo di noi e quella percepita dagli altri);
- libertà ed accettazione dei/imiti (la comprensione dei propri limiti fisici e delle proprie capacità non intacca la consapevolezza e la libertà di scegliere);
- avvertire una destinazione (aver costruito delle rappresentazioni realistiche di sé e del proprio progetto/percorso di vita).

Tratto da ADOLESCENZA E COMPITI DI SVILUPPO di Anna Bosetti
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