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Hegel e Marx


Hegel smonta completamente il modello di Kant, perché se c'è una azione (da parte del noumeno) e una passività (dell'ego), allora esiste anche una causa e un effetto, dove il noumeno è la causa e l'ego è l'effetto. Però per Kant la causa è una categoria dentro l'ego, non fuori --> ma se il noumeno è causa, allora la categoria di causa esiste anche fuori dall'ego --> ciò fa saltare interamente il modello kantiano, perché se il noumeno è causa del fenomeno allora si ristabiliscono le leggi di natura, allora si torna alla fisica tradizionale, e allora si può anche rimettere in discussione la causa tramite le argomentazioni di Hume.
Dato che Hegel non vuole tornare alla fisica tradizionale (perché la strada è sbarrata da Hume), egli pensa a un Ego totalizzante che crea la realtà stessa e ingloba tutti gli ego finiti, e chiama tale ego totalizzante “spirito”. Hegel intende lo spirito come la storia umana, dunque come qualcosa di completamente immanente. Il dio di Hegel (lo spirito) è diverso da quello della tradizione, poiché il Dio della tradizione sta all'origine, invece per Hegel all'origine si trova l'idea, che è una struttura trascendentale che la storia e la natura percorrono nel loro cammino (è un concetto vuoto che viene poi riempito dalla natura e dalla storia).
La natura è qualcosa che si ripete continuamente, poi dalla natura emerge l'uomo (l'apice della natura), che è il punto di contatto con la storia (cioè lo spirito). Esso, a differenza della natura, non si ripete ma è sempre unico (ad esempio lo spirito romano, greco, asiatico sono delle unicità storiche --> infatti l'epoca greca non si ripete ma passa in un'altra epoca, che è quella romana, che poi passa nell'epoca cristiana ecc...).Secondo Hegel lo spirito, per passare da un'epoca a un'altra, necessita della violenza, di qualcosa di negativo --> ad esempio nella dialettica servo-padrone ciascuna autocoscienza può affermare se stessa e raggiungere la libertà solo se rischia la negatività assoluta, e cioè la morte. Come si diceva prima, ciascuna epoca ingloba i singoli ego, che quindi non sono altro che manifestazioni di quell'epoca (da qui la famosa frase ciascun uomo è espressione del proprio tempo”). Tuttavia quello di Hegel non è un modello del transindividuale, ma è piuttosto un modello dell'interiorità, dal momento che lo spirito è un'interiorità più grande che ingloba tutte le interiorità più piccole. In ogni epoca i singoli ego possiedono il grado di coscienza che possiede lo spirito, che si chiama spirito del tempo o del popolo.

Esattamente come Spinoza fa saltare la chiusura dell'interiorità di Cartesio, Marx fa saltare la chiusura dell'interiorità di Hegel (che però non è più l'interiorità del singolo ego, ma è l'interiorità dello spirito). Hegel riteneva che il nucleo del nucleo dello spirito di un popolo fosse la religione, e che poi a questo nucleo si espandesse anche agli altri settori, come l'arte e la filosofia (sono tutti dei cerchi concentrici in cui il nucleo più interno è la religione) --> dunque, secondo Hegel, il principio di un'epoca (e dunque della storia) è spirituale. Marx, al contrario, dice una cosa ovvia ma molto importante: la storia umana si fonda sull'esistenza due individui materiali viventi che riproducono la propria vita e che esistono sempre in condizioni materiali di produzione --> dunque, per Marx, la storia si fonda su una struttura economica. Mentre Hegel, continuando la tradizione di cartesio, aveva espanso il soggetto da individuale a collettivo (lo spirito che ingloba tutti gli ego particolari) e lo aveva reso il motore della storia, Marx pensa che lo spirito non sia una totalità, ma che sia solo uno dei tanti livelli in cui è stratificata la società, e chiama lo spirito “ideologia”. Ma se lo spirito non è una totalità, allora esiste qualcosa al di fuori, e questo qualcosa è costituito da individui viventi in condizioni materiali che sono in relazioni di produzione tra di loro. La struttura economica è la base della società e da essa derivano dei livelli superiori, che sono il diritto, lo stato, la teologia, la religione, la filosofia. L'ideologia (lo spirito di Hegel) si trova in uno di questi livelli, dunque non è più una totalità e neanche una causa (il motore della storia, come diceva Hegel), ma un effetto che deriva dalla struttura economica.

I LIVELLI DELLA SOCIETÀ


Livello base: alla base della società si trovano le forze produttive e i rapporti di produzione. Le forze produttive sono tutti gli elementi necessari al processo di produzione, ossia: gli uomini che producono (la forza lavoro), i mezzi (terra, macchine) che utilizzano per produrre (i mezzi di produzione), le conoscenze tecniche e scientifiche di cui si servono per organizzare e migliorare la loro produzione. Per rapporti di produzione invece intende i rapporti che si instaurano tra gli uomini nel corso della predizione e che regolano il possesso e l'impiego dei mezzi di lavoro, nonché la ripartizione di ciò che tramite essi si produce. Forze produttive e rapporti di produzione costituiscono, nella loro globalità, la struttura economica, ovvero lo scheletro economico di una società --> la struttura economica è la forza motrice della storia e rappresenta il modo in cui le varie società hanno organizzato le forze produttive dentro determinati rapporti di produzione.
• Società greca e romana: modello schiavistico --> il problema della riproduzione della vita è delegato agli schiavi, che sono la principale forza-lavoro, mentre i cittadini combattono per conquistare le terre su cui poi lavoreranno gli schiavi
• Società cristiano-germanica: modello feudale --> i servi della gleba costituiscono la principale forza lavoro e appartengono ai feudatari, i quali sono i proprietari delle terre.
• Società moderna: modello capitalista --> per la prima volta l'individuo non appartiene più al feudo o al padrone, quindi si presenta libero di poter vendere la propria forza lavoro. Dunque nella società moderna si assiste per la prima volta alla separazione tra tra mezzi di produzione e forza lavoro e ciò dà origine a 2 classi sociali: la classe di coloro che possiedono i mezzi di produzione e la classe che vende la propria forza lavoro.

Primo livello della società: il diritto --> serve a sancire i rapporti di produzione --> un esempio è il diritto di proprietà, secondo cui la fabbrica non appartiene agli operai che la occupano, ma appartiene a chi possiede il diritto di proprietà della fabbrica. Tuttavia è anche vero che gli operai potrebbero ignorare il diritto di proprietà e vendere per conto proprio le merci che producono in fabbrica --> qui interviene il secondo livello della società

Secondo livello della società
: lo stato --> è dotato di apparati repressivi, come la polizia, l'esercito e il tribunale --> se gli operai si dichiarano proprietari della fabbrica, essi vengono arrestati dalla polizia, poi processati da un giudice e infine messi in prigione. Tuttavia sorge un ulteriore problema: se si considera il numero di operai, contadini e di tutti coloro che fanno arte delle classi sfruttate, essi sono la grandissima maggioranza della popolazione, mentre la borghesia costituisce la minoranza. perché questa larghissima maggioranza accetta una tale situazione di sfruttamento, piuttosto che ribellarsi? Il diritto garantisce la proprietà e lo stato con i suoi organi repressivi garantisce il diritto, tuttavia in una società in cui la larga maggioranza è sfruttata e la piccola minoranza domina, c'è da chiedersi perché la minoranza accetti di essere sfruttata. Qui interviene il terzo livello della società.

Terzo livello della società: l'ideologia --> in essa sono incluse la religione, la filosofia, l'arte. Mentre per Hegel l'ideologia era il tutto, qui rappresenta solo l'ultima propaggine di una complessa struttura sociale. Però allo stesso tempo essa è fondamentale è necessaria, dato che rappresenta il modo in cui la società si rappresenta attraverso i singoli individui per perpetrarsi come società. Secondo Marx l'ideologia dominante di un'epoca è l'ideologia della classe dominante, dunque la classe dominante non solo ha dalla sua parte il diritto e lo stato, ma, affinché possa permanere come dominante, deve avere dalla sua parte anche l'ideologia --> deve possedere una qualità di discorso tale da non costruire solo la propria coscienza, ma tale da includere anche i dominati, cioè, in altre parole, deve far credere ai dominati di non essere sfruttati (ad esempio nella società capitalista l'ideologia dominante era: noi siamo tutti liberi e uguali e abbiamo gli stessi diritti) --> per fare ciò la classe dominante possiede tanti apparati e veicoli, come la chiesa, le scuole (oppure oggi la televisione).

Dunque Marx, attraverso la stratificazione della società, rompe lo spazio di interiorità dello spirito hegeliano, mostrando come questo non costituisca la totalità, ma sia rappresentato da un insieme di apparati ideologici che esistono dentro la società e aventi una funzione ben precisa. Affinché la società possa funzionare al meglio è necessario che tutti i vari livelli funzionino, perché se anche solo uno si bloccasse (se ad esempio chiudessero tutte le scuole), si bloccherebbe l'intera società --> secondo Marx esistono nella società delle forze che mantengono lo status quo e che fanno funzionare al meglio tutti i livelli. In quest'ottica sembrerebbe impossibile il cambiamento storico, in realtà Esso è solo molto difficile --> Marx aveva pensato a un modello evoluzionista: nel momento in cui i vecchi rapporti di produzione (rappresentati sempre da una classe dominante al tramonto) non sono più adatti alle nuove forze produttive (rappresentate sempre da una classe in ascesa), si verifica un cambiamento e si passa così a un nuovo modello di società (esempio: nella Francia del Settecento, a un certo punto, vi fu uno scontro aperto fra la borghesia, espressione delle nuove forze produttive di tipo capitalistico, e l'aristocrazia, espressione dei vecchi rapporti di proprietà agrario-feudali) --> vinse alla fine la borghesia, che riuscì a imporre i suoi rapporti di proprietà e la sua visione del mondo.

In che senso Marx costruisce una modello del transindividuale? Nel senso che il rapporto tra individuo e individuo (tra ego e alter) passa in realtà attraverso le relazioni con la natura (ad esempio con l'oggetto di lavoro) --> infatti nella società capitalista il rapporto tra gli individui avviene al livello dello scambio di merci (ognuno è libero di poter vendere o acquistare merci) --> dunque il mercato diventa il livello dell'intersoggettività (ed è a questo livello che secondo Marx siamo liberi e uguali) --> esempio: se siamo possessori dei mezzi di produzione, allora acquisteremo forza-lavoro, se invece siamo possessori solo della nostra forza-lavoro, allora andremo a vendere la nostra forza lavoro presso coloro che possiedono i mezzi di produzione.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA di Mariasole Genovesi
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