Diagnosi del Ritardo mentale
Ai fini del processo diagnostico, è importante lo studio approfondito della storia clinica del paziente a partire dal concepimento, dello sviluppo del processo psicomotorio e dell’anamnesi familiare, la consulenza genetica, la somministrazione dei test cognitivi per programmare un intervento riabilitativo mirato sulle competenze riabilitative del paziente.
Il DSM-IV categorizza il RM a seconda del punteggio di QI in 4 categorie più un ritardo non specificato:
-QI: 50/69=rappresenta l’85% dei casi, sviluppo adeguato delle competenze sociali e di comunicazione, deficit delle abilità senso motorie;
la diagnosi viene fatta nell’età scolare, quando il bambino si trova di fronte ai primi problemi cognitivi complessi; a seconda del Qi tali soggetti possono avere una vita sociale normale, sposarsi, avere figli, mantenere un lavoro, frequenti sono le sindrome epilettiche e i deficit motori;
-QI:35/49=rappresenta il 10% dei casi, necessitano di supporto scolastico continuo, circa il 60% ha bisogno di assistenza continua per tutta la vita;
la diagnosi è precoce, in età prescolare, per il grave ritardo psicomotorio, il linguaggio varia in base al QI;
-QI:25/40=rappresenta il 3/4% dei caso, scarse capacità comunicative, ritardi dello sviluppo psicomotorio;
la diagnosi è precocissima,solo una piccola parte sviluppano un linguaggio limitato a frasi semplici(S-V-O),infatti nella maggior parte dei casi il linguaggio è assente; hanno bisogno di assistenza continua per tutta la vita anche per i bisogni primari ed una continua terapia di riabilitazione; si osserva un’oscillazione delle competenze(si raggiungono e si perdono);
-QI: < 25 =rappresenta l’1/2% dei casi; danni e anomalie cerebrali nella maggior parte dei soggetti; costante è la presenza di una patologia neurologica(epilessia,ecc) motoria(PCI,ecc) e sensoriale(cecità, sordità,ecc);
la diagnosi è precocissima,spesso prenatale; bisogno di una continua assistenza;
-ritardo mentale di gravità non specificata: quando il paziente non è testabile ma vi è una ragione che fa presumere un deficit cognitivo; più è precoce la diagnosi e più difficile è determinare la gravità del deficit; in questa categoria vi sono anche tutti quei bambini che sono stati testati con test cognitivi che non forniscono QI.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Battista
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Esame: Neuroscienze cognitive e riabilitazione psicologica
- Docente: Guidetti Vincenzo
- Titolo del libro: Manuali di Neuropsichiatria Infantile Vol I e Vol II
- Autore del libro: Vincenzo Guidetti e Federica Galli (a cura di)
- Editore: Il Mulino editore, Bologna
- Anno pubblicazione: 2005
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