Cefalea primaria
Quando adeguate indagini strumentali escludono la presenza di lesioni come causa della cefalea;essa costituisce l’80% dei casi.
Le forme più diffuse di cefalea primaria sono:
-emicrania senz’aura o con aura: l’aura è presente solo nel 3/5% dei casi ed è costituita da sintomi prevalentemente visivi, ma anche sensoriali, motori e linguistici che precedono il mal di testa vero e proprio, scomparendo nell’arco di un’ora e lasciando il posto all’insorgere del mal di testa; il dolore è spesso di intensità medio-forte: il bambino è costretto a sospendere ogni attività che sta svolgendo per mettersi al letto al buio ed in silenzio; è frequente la nausea ed il vomito; il dolore può essere pulsante,ma anche costrittivo e più il bambino è piccolo e più tende ad essere unilaterale;
-cefalea tensiva: a tal proposito distinguiamo tra:
-cefalea tensiva episodica: è la forma più comune ed è prevalente nel sesso femminile, diminuendo, in entrambi i sessi, con l’età; il suo andamento non è influenzato né dal ciclo mestruale e né dalla gravidanza, al contrario dell’emicrania.
In età evolutiva può essere difficile distinguere tra cefalea tensiva episodica e emicrania senz’aura, poiché il dolore può essere costrittivo, con severità medio-lieve, può impedire,ma comunque non impedire, le normali attività quotidiane e la localizzazione del dolore è bilaterale,ma può essere anche unilaterale, dunque la caratteristica che più di ogni altra differenzia le due forme è che il dolore non è aggravato dagli sforzi fisici;
-cefalea tensiva cronica:facendo riferimento anche alle cefalee croniche quotidiane che minano profondamente la vita del soggetto;
Distinguiamo altre forme di cefalea primaria in relazione all’emicrania:
-emicrania oftalmoplegica:è la meno comune ed è riconducibile ad una lesione del terzo nervo cranico; si manifesta con abbassamento della palpebra, visione doppia e offuscamento della vista; il dolore è localizzato intorno all’occhio o alle tempie; la durata dell’oftalmoplegia varia da poche ore a qualche mese e la cefalea è localizzata sempre nello stesso lato in cui si presentano i sintomi oculari ed è presente dall’inizio delle crisi che hanno frequenza variabile;
-emicrania emiplegica familiare:è l’unica forma di emicrania di cui è stato trovato il gene responsabile; l’aspetto caratteristico è la paralisi di un arto, le crisi sono precedute da disturbi visivi ed essere seguite da disturbi sensoriali e motori del viso, braccio e poi gamba, può essere presente anche una certa difficoltà a parlare; caratteristico è il progredire lento dell’emiplegia;
-emicrania cronica parossistica:si presenta con cicliche crisi multiple( da 1 a 30) a localizzazione orbitaria, frontale o temporale, unilaterale, di intensità molto forte che possono presentarsi sia di giorno che di notte; i sintomi sono: lacrimazione, congestione nasale, rinorrea; nausea e vomito sono rari; le caratteristiche cliniche sono molto simili alla cefalea a grappolo,pur differenziandosene per la maggiore prevalenza nel sesso femminile e per la sua pronta risoluzione grazie all’assunzione di indometacina;
-cefalea a grappolo:è l’unica forma di cefalea primaria che prevale nel sesso maschile; si presenta con crisi che ricorro più volte al giorno( da 1 a 8)con un dolore severo, unilaterale, localizzato in sede orbitale,frontale o temporale, della durata dai 15 ai 180 minuti; il dolore unilaterale è associato ad almeno altri due sintomi dello stesso lato: rossore oculare, congestione nasale, rinorrea, ecc.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Battista
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Esame: Neuroscienze cognitive e riabilitazione psicologica
- Docente: Guidetti Vincenzo
- Titolo del libro: Manuali di Neuropsichiatria Infantile Vol I e Vol II
- Autore del libro: Vincenzo Guidetti e Federica Galli (a cura di)
- Editore: Il Mulino editore, Bologna
- Anno pubblicazione: 2005
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