Due varianti del MBT
Ci sono due varianti del MBT:
- la prima è un programma in day hospital in cui i pazienti accedono con una frequenza iniziale di 5 volte a settimana con una durata massima di 18-24 mesi; per poter essere ammesso a tale trattamento, il paziente deve avere un inadeguato supporto sociale, un rischio elevato per sé e per gli altri, condizioni abitative precarie, abuso di sostanze, capacità di mentalizzazione frammentarie.
- la seconda versione è un trattamento ambulatoriale intensivo della durata di 18 mesi che consiste in una seduta settimanale individuale di 50 minuti ed una successiva di gruppo di 90 minuti; tali pazienti sono meno disorganizzate, hanno migliori capacità di mentalizzazione, discrete capacità di controllo attentivo e affettivo, mostrano una certa capacità di adattamento alla vita di ogni giorno, hanno un posto dove stare, godono di un valido supporto sociale. Le sedute individuali e di gruppo non sono scindibili e assenze frequenti in uno dei due setting comportano una discussione in merito alla possibilità di terminare il trattamento o continuarlo; quando non si ci presenta ad uno dei due momenti, la cosa viene discussa nel successivo incontro, sia individuale che di gruppo: è più frequente che i pazienti manchino agli incontri di gruppo, molti infatti sono restii a partecipare a una terapia di gruppo: apparetemente il paziente sembra aver accettato questo tipo di trattamento, ma solo per poter accedere al trattamento individuale.
La partecipazione al gruppo è fondamentale poiché è nel gruppo che i pazienti possono concretamente realizzare una regolazione degli stati emotivi ed esercitare la loro capacità di preservare la mentalizzazione, poiché devono tener a mente la loro condizione e sforzarsi di comprendere la mente di molte altre persone nello stesso istante.
Ci sono regole specifiche che riguardano la violenza, l’uso di droghe o alcool e le relazioni sessuali: qualsiasi cosa che crei un allentamento della capacità di mentalizzare è incompatibile con il programma terapeutico; è opportuno essere schietti e diretti nella comunicazione delle regole, si ci può servire di un opuscolo o di un foglio informativo e non bisogna limitarsi alla loro enunciazione o a darne indicazioni senza illustrare le ragioni che le sottendono.
I contratti devono essere personalizzati e particolari, anche se non siamo grandi sostenitori dei contratti, poiché un paziente che in un certo momento conviene con quanto stabilito nel contratto, può non avere questa stessa disposizione mentale in un contesto diverso: una valida capacità di mentalizzazione implica che il paziente comprenda il proprio stato mentale in ogni circostanza, che sia in grado di proiettare se stesso nel futuro anticipandone lo stato emotivo, riflettere su uno stato mentale pregresso e considerare il suo stato mentale in contesti differenti.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Battista
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Esame: Modelli e tecniche dell'intervento psicologico
- Docente: Alessandra De Coro
- Titolo del libro: Guida pratica al trattamento basato sulla mentalizzazione
- Autore del libro: Bateman A., Fonagy P.
- Editore: Cortina
- Anno pubblicazione: 2010
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