Manipolazione degli umori
Molte famiglie dimostrano un sentimento predominante. Aderiscono a un modello ristretto di umori, quale che sia il contenuto dei problemi che stanno discutendo (es. depressa e apatica, oppure scherza e prende in giro). L’atteggiamento emotivo è un indizio del livello di disponibilità di una particolare famiglia e determinerà il comportamento del terapista.
Il terapista può servirsi di un’imitazione esagerata dello stile familiare per far scattare i meccanismi contro-devianti della famiglia.
Alcune famiglie, sono tanto abituate a situazioni d’emergenza da non presentare più una gerarchia di problemi (atteggiamento del tipo “ci risiamo di nuovo”); in questo caso il terapista può dover assumere un atteggiamento drammatico per far rispondere appropriatamente una famiglia a una situazione di cui la famiglia stessa deve comprendere la gravità.
Gli elementi emotivi possono essere usati per manipolare la distanza: sia l’indignazione che il biasimo producono distanza e aiutano a rafforzare i deboli confini della famiglia.
Può anche essere utile ridefinire un atteggiamento emotivo predominante (es il supercontrollo della madre viene definito “interesse” verso i figli facilitando l’apparizione di nuove transazioni tra madre e figli.
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