Caratteristiche cliniche dell’insonnia
I sintomi sonno-correlati caratteristici dell’insonnia comprendono 3 tipi di difficoltà:
- difficoltà di addormentamento (insonnia da inizio del sonno o insonnia iniziale);
- risvegli notturni frequenti (insonnia da mantenimento del sonno o insonnia intermedia);
- risveglio finale precoce (insonnia con risveglio precoce insonnia finale).
La combinazione dei 3 tipi (insonnia mista) è più frequente rispetto ai casi di singole difficoltà di sonno. I sintomi possono mutare o combinarsi durante il decorso dell’insonnia, se cronica.
L’insonnia è tale solo quando causa malesseri e difficoltà sociali o di lavoro o in altre aree importanti del funzionamento diurno.
E’ un disturbo del sonno molto soggettivo, sia nei sintomi sonno-correlati che nelle conseguenze diurne: ciò che il paziente riferisce può non essere comprovato da riscontri oggettivi (polisonnografia, prestazioni diurne valutate con test neuropsicologici). Le discrepanze tra quanto viene riferito e quanto viene rilevato hanno origine nelle alterazioni della percezione soggettiva della qualità del sonno. Tali distorsioni possono dipendere dagli stati di transizione tra sonno e veglia, che impediscono al paziente di quantificare con precisione quanto a lungo si è stati svegli.
L’insonnia è definita tale solo quando il disturbo persiste ma i suoi sintomi non sono necessariamente costanti nel tempo. Il sonno ha una sua variabilità: tra le notti di cattiva qualità si verificano notti di buona qualità o comunque migliore.
Questa situazione può ingenerare confusione nel paziente e determinare senso di imprevedibilità e incontrollabilità del proprio sonno (learned helplessness) che alimenta la paura di non riuscire a dormire. L’insonnia può presentarsi sia come specifico disturbo, ma anche in associazione o in conseguenza ad altri disturbi medici, psicologici o di sonno. A volte, maschera altri problemi cronici (assunzione di farmaci o droghe che disturbano il sonno).
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