Il velo di Maya in Schopenhauer
La rappresentazione, ovvero il fenomeno come velo di Maya (apparenza illusoria) consta di soggetto e oggetto e si basa sulle forme a priori di spazio, tempo e causalità. Per Schopenhauer non ci può essere soggetto senza oggetto. Il materialismo è falso perché nega il soggetto riducendolo all’oggetto. L’idealismo è parimenti errato perché compie il tentativo opposto.
La causalità assume forme diverse a seconda degli ambiti in cui opera, manifestandosi come necessità fisica, logica, matematica e morale, ovvero come principio del divenire, del conoscere, dell’essere e dell’agire. Poiché Schopenhauer paragona le forme a priori a dei vetri sfaccettati attraverso cui la visione delle cose si deforma, egli considera la rappresentazione come un inganno. Tuttavia, al di là di essa, esiste la realtà vera, sulla quale l’uomo deve interrogarsi.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Storia della Filosofia - a.a. 2007/08
- Titolo del libro: Protagonisti e testi della filosofia
- Autore del libro: N. Abbagnano, G. Fornero
- Editore: Paravia - Torino
- Anno pubblicazione: 2000
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