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Figura del tiranno in Grecia arcaica



Dal 650 circa molte poleis sono sottoposte al potere di un singolo uomo che se ne impossessa con la violenza, infierendo soprattutto sugli aristocratici. Al nome tyrannos è associato ancor oggi un marchio infame, ma il termine significa in realtà “signore”. Il tiranno è sempre un aristocratico, emarginato per qualche motivo. Nonostante si appoggi al popolo il suo comportamento è tipico dell'aristocrazia. Spesso inoltre creava legami tramite matrimoni con gli altri tiranni. Di solito il tiranno cerca anche di trasmettere potere al figlio creando un regime ereditario. Di solito l'instaurazione di tirannidi avviene nelle poleis più avanzate sul piano economico e sociale. Forse un maggior afflusso di ricchezze determina maggior liberta di pensiero e ambizioni = maggiori tensioni. Forse le tirannidi si legarono anche agli opliti per mantenere il potere. Molti tiranni sono poi protettori delle arti e della cultura. La figura del tiranno è stata comunque “tipizzata” dalle fonti letterarie ricorrendo a luoghi comuni come sfarzo e crudeltà. Comunque la tirannide rappresenta un momento di crisi delle aristocrazie. Storie di tiranni: intorno alla metà dell'8° sec corinto era sotto il potere del clan aristocratico dei Bacchiadi. Una bacchiade zoppa che nessuno voleva si legò ad uno straniero ed ebbe il figlio cipselo, che da grande prese il potere a corinto e fece una strage i aristocratici. Poi passò il regno al figlio Periandro e questi al figlio Psammetico. Di solito per narrare l'ascesa al potere di un outsider si usa una struttura favolistica..in realtà si pensa ad una reale spiegazione militare: cipselo sarebbe forse divenuto capo dell'esercito facendosi ben volere dal popolo. A Sicione, vicino Corinto, domina Clistene dopo Ortagora. Mitilene, città principale dell'isola di Lesbo, conobbe violente lotte tra gli aristocratici. Emerse nel clan dei pentilidi la figura di Pittaco, eletto forse dai suoi cittadini come esimneta = tirannide elettiva, con affidamento dei pieni poteri. Il poeta alceo ci descrive questo mondo dominato dall'etica guerriera e dai piaceri. A Samo tra 540 e 520 c'è Policrate, che ebbe una politica di larghe vedute pur uccidendo i fratelli, ed essendo infine ucciso a sua volta.

Tratto da STORIA GRECA di Dario Gemini
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