Haydn e il classicismo viennese
Dalla seconda metà del Settecento fino alla prima metà dell’Ottocento, l’Austria, e Vienna in particolare, è uno dei centri più fecondi di attività e di iniziative, più ricchi di straordinari talenti creativi. Il disegno globale di una composizione classica, sia che si tratti di una sonata, sinfonia (anche d'opera), concerto, quartetto o altro pezzo di musica da camera è costituito dall’alternanza di tre o quattro movimenti collegati dialetticamente tra loro. In genere il primo (un allegro) è il più ricco di tensioni e contrasti, il secondo procrastina con un adagio il lieto fine del terzo, che è di solito un minuetto; il quarto, quando c’è, trascina retoricamente l’allegria del terzo. Altro elemento importantissimo dello stile classico è l'adozione, nel primo movimento, dello schema noto come forma sonata. La struttura della Forma – sonata viene solitamente definita come tripartita. La tripartizione comprende la sezione di Esposizione (a volte preceduta da una Introduzione), quella di Sviluppo e infine la Ripresa (a volte seguita da una Coda).
Nell'opera lirica i cantanti sono meno liberi di improvvisare virtuosismi, mentre i compositori aspirano ad un perfetto equilibrio fra musica e dramma. In questo periodo le orchestre si arricchiscono di numerosi strumenti. Il clavicembalo è progressivamente sostituito dal fortepiano, in cui il controllo delle dinamiche consente una maggiore espressività.
Haydn (1732 – 1809) è considerato il padre della sinfonia e del quartetto d'archi. Trascorse la maggior parte della sua lunga carriera in Austria, come musicista di corte presso la famiglia Esterházy. Inizia propriamente la sua carriera come vice maestro di cappella alla corte degli Esterhàzy e dal 1766 diventa il principale responsabile di tutta la vita musicale della corte. Il principe Nicolaus tenne nei confronti del compositore un atteggiamento di protezione ed amicizia, aperto e tollerante. Ebbe a disposizione una ottima orchestra e provvide alla musica sinfonica e da camera, all’allestimento di opere italiane (sia proprie sia altrui), alla musica di scena per i drammi teatrali e alla musica sacra. Alla morte di Nicolaus, nel 1790, si stabilì a Vienna, e subito dopo in Inghilterra, per poi tornare alla corte boema.
L’opera strumentale di Haydn parte dalle tradizioni vocali e strumentali del tardo barocco austriaco e tedesco e dall’opera napoletana. Alla corte degli Esterhàzy, Haydn era al centro delle suggestioni culturali dell’epoca e durante i vent’anni a corte compose una sessantina di sinfonie che rappresentano forse il documento più significativo delle facoltà inventive del compositore, oltre ai quartetti.
Se in precedenza la sinfonia era considerata sussidiaria della musica vocale, Haydn ne fece una forma di sempre maggior peso, lunghezza e complessità. Se la sinfonia in sé era già un genere ben codificato, grazie all'opera di Bach e altri, le sinfonie di Haydn sono gli esempi più antichi a rientrare nel repertorio concertistico standard.
Per quanto riguarda il quartetto d'archi, invece, la paternità di Haydn è fuori discussione: i quattro strumenti ormai si sono resi del tutto indipendenti dai modelli della sonata barocca, intrecciando quei dialoghi intimi che costituiscono la più importante innovazione del compositore. Inoltre, fu autore di numerosissime sonate per pianoforte, trii con pianoforte, divertimenti e messe, che diventarono la base dello stile classico.
L’opera vocale di Haydn è costituita da circa sessanta composizioni per voce e pianoforte, 23 opere teatrali, che appartengono quasi tutte al genere dell’opera buffa italiana, 14 messe. Grande apporto ebbe pure la musica popolare che Haydn accolse con fresca cordialità.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Esame: Storia della musica
- Docente: Salvatore Enrico Failla
- Titolo del libro: Storia della musica
- Autore del libro: Barone - Fubini - Petazzi - Santi - Vinay -
- Editore: Einaudi
- Anno pubblicazione: 2005
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