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Origine geografica e destinazione degli emigranti del XIX secolo - Paul Bairoch


Se si considera complessivamente il periodo 1845-1915, il Regno Unito (e al suo interno, l’Irlanda) si colloca al primo posto, seconda l’Italia, terza la Germania. Queste percentuali sono però estremamente variabili a seconda dei periodi. Tra 1891 e 1915 ad esempio sono invece gli Italiani i più numerosi. Si sarà notata, nell’elenco precedente, l’assenza di un grande paese: la Francia. Questo paese, la cui popolazione cresce molto lentamente nel XIX secolo, si caratterizza infatti per la sua scarsissima emigrazione. Al polo opposto, sono i paesi scandinavi che vedono diminuire i propri abitanti in seguito alle migrazioni. Tra i grandi paesi, Regno Unito e Germania registrano una perdita importante.

La destinazione degli emigranti. – Gli Stati Uniti sono di gran lunga la principale destinazione. Tra la metà degli anni 1840 e 1914, circa il 70% degli Europei che emigrano raggiungono gli Stati Uniti; secondo paese l’Argentina. Se si eccettuano Argentina, Brasile, Cile e Uruguay, il flusso di Europei verso il futuro Terzo Mondo è molto limitato. Ultimo movimento migratorio, non marginale, è quello degli abitanti della parte europea dell’Impero russo che si trasferiscono nella parte asiatica dello stesso.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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