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La bomba atomica: superflua per la fine del conflitto – Wolfgang Benz


Le ripercussioni sul governo giapponese furono però assai minori di quanto in quel periodo si immaginasse in Occidente. I tre membri del Consiglio dei Sei continuarono a sostenere che prima di tutto era necessario ottenere qualche assicurazione in merito al futuro, e soprattutto alla salvaguardia della posizione dell’imperatore. Due fattori contribuirono ad accelerare la fine: la dichiarazione di guerra della Russia, cui fece seguita da una dilagante avanzata in Manciuria, e l’influenza personale dell’imperatore.

Questi mise in rilievo l’irreparabilità della situazione e convocò un Gozenkaigi, un incontro degli statisti anziani nel quale l’imperatore aveva la facoltà di prendere la decisione finale. La richiesta di giapponese di preservare l’imperatore trovò infine d’accordo Truman e, dopo un Gozenkaigi con voci molto contrastanti, la radio diede l’annuncio della resa del Giappone.

Per arrivare a questo risultato gli Alleati non avrebbero avuto alcun bisogno di impiegare la bomba atomica. Il Giappone era condannato, come lo stesso Churchill ammise. Il rapporto dello US Strategic Bombing Survey sostenne che anche senza il lancio delle due bombe atomiche la supremazia area alleata avrebbe potuto esercitare una pressione sufficiente a costringere il Giappone a una resa incondizionata e a eliminare la necessità di un invasione. Così anche Leahy.
Perché, allora, fu impiegata la bomba? Due ragioni, in realtà, sono venute alla luce. Una è rivelata dallo stesso Churchill, quando ammette che con la bomba gli Stati Uniti avrebbero evitato di chiedere aiuto ai russi. La richiesta di Stalin di partecipare all’occupazione del Giappone era molto imbarazzante, e la bomba atomica, sganciata due giorni prima dell’entrata in guerra dei russi (l’8 agosto), risolveva il problema. La seconda ragione del precipitoso impiego della bomba a Hiroshima e Nagasaki fu rivelata dall’ammiraglio Leahy, che ammise che gli scienziati vollero fare questa prova in seguito alle somme immense devolute per la realizzazione della bomba: 2 miliardi di dollari.


Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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