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Colonizzazione europea del Mediterraneo – Jean-Louis Miège


Nel 1873 esistono due grandi raggruppamenti di territori coloniali: l’uno, composto dalle vestigia della prima espansione europea, l’altro, formatosi recentemente nella nuova fase nata dalla rivoluzione industriale e dei trasporti. Alla prima categoria appartengono i possedimenti della Spagna e del Portogallo. La Francia e la Gran Bretagna hanno invece proseguito nel corso del secolo XIX nella conquista di nuove colonie. La ripresa coloniale diviene notevole per la sua ampiezza, e il suo universalismo.

Il primo campo di espansione è il Mediterraneo, la crisi dell’Impero ottomano e dei suoi margini più o meno dipendenti come Tunisia ed Egitto (punti di partenza per penetrare nell’Africa nera), mette in gioco numerosi interessi. Tali interessi alimentano due grandi progetti geo-politici. Il primo, francese, punta sulla creazione di un insieme che faccia perno sul Maghreb. Il secondo, inglese, aspira al controllo del Mediterraneo orientale e del Mar Rosso.

La crisi d’Oriente e il Congresso di Berlino fanno precipitare gli eventi. La Gran Bretagna lascia libertà d’azione in Tunisia alla Francia. Il successo del colpo di Tunisi e il desiderio di trovare una via di penetrazione nel Sahara da Ovest fanno sì che gli sforzi francesi vengano ricondotti sul Marocco. Nonostante gli intrighi e i complotti avessero minacciato lo smembramento dell’Impero marocchino nel 1883 e 1884, l’opposizione congiunta di Gran Bretagna, Spagna, Italia e le prospettive politiche diplomatiche costringono Jules Ferry a rinunciare. A Est, la Gran Bretagna era stata spinta in Egitto dall’opinione pubblica. Schiacciate le truppe egiziane, l’occupazione inglese era estesa a tutto il paese.

Mentre nel Mediterraneo si affrontano le politiche inglese e francese, nell’Africa nera si scontrano i progetti di Leopoldo II e di Savorgnan de Brazza. Leopoldo II, da molto tempo alla ricerca di una colonia, pensa nell’Agosto 1875 all’Africa nera. Parallelamente si era sviluppata l’impresa di Savorgnan de Brazza. Nel 1880 la competizione tra i due tentativi è ormai aperta.

La Germania, a sua volta guadagnata alla febbre coloniale, che Bismarck utilizza per ragioni di politica interna ed esterna, entra anche esse in gioco. Bismarck fa aderire i principali interessati al progetto di una conferenza internazionale per discutere il problema del Congo. La spartizione dell’Africa si fa più veloce. Le conquiste si moltiplicano febbrilmente e tutti i paesi entrano in corsa animati da un nazionalismo nuovo. Una serie di trattati ripartiscono alcune zone tra le potenze e, col procedere dell’occupazione ne fissano in modo più preciso i limiti. Germania e Gran Bretagna allargano il loro dominio; la difficile conquista del Sudan permette alla Francia di estendere il suo controllo nella zona del Niger; il Portogallo afferma il suo controllo in Angola con una serie di spedizioni; l’Italia dopo aver creato la colonia Eritrea, assiste al brusco crollo del suo sogno di impero in Africa orientale con la disfatta di Adua.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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