M. Shefir, l'effetto auto cinetico
Trattare con l’incertezza
Muzafer Sherif, psicologo, ha studiato come i giudizi si formano in situazioni che comportano alti livelli di incertezza. Fornisce anche un modello per la formazione delle opinioni all’interno degli scandali.
Sherif basa i suoi studi sull’”effetto auto cinetico”.
Un punto di luce fisso viene proiettato di fronte ad un osservatore in una stanza buia. Dopo un po’, la luce sembra muoversi, a seconda dell’osservatore, sebbene in realtà sia rimasta ferma.
Dopo ripetute sessioni, i movimenti della luce vengono descritti sempre più in maniera uguale dai diversi osservatori poiché questi, inconsciamente, sviluppano degli schemi logici di ciò che è ragionevole.
Quando diverse persone in un gruppo descrivono il “(non) movimento” della luce uno dopo l’altro, essi velocemente adattano i loro giudizi perché si è stabilita una norma di gruppo, cioè uno schema i giudizio condiviso, pertanto i membri del gruppo vedono la convergenza del loro giudizi come prova della “correttezza” dei loro giudizi.
Da persone autonome diventano, quindi, persone “di gruppo”, quindi lo schema di giudizio del gruppo può condizionare il giudizio reso “fuori dal gruppo”.
I giudizi pubblici in uno scandalo sono più complessi ma fondano le loro opinioni sugli stessi principi.
Così pure nel momento iniziale di uno scandalo, la maggior parte delle persone basa la propria opinione su percezioni individuali della cosa.
Appena lo scandalo va avanti, il giudizio collettivo tende a sostituire quello individuale.
Ecco perché i vari giudizi iniziali discordanti, tendono a raggrupparsi ed a diventare sempre meno individuali e più di gruppo. E ciò che le persone continuano a pensare come giudizio personale è quello che in realtà è il giudizio di un gruppo.
Il senso di essere in maggioranza rafforza la loro certezza. Essi stanno esprimendo l’opinione pubblica e ciò non tollera contraddizioni. La certezza di essere in maggioranza è la ragione percui persino coloro che si considerano tolleranti, tendono a stigmatizzare ed isolare i dissidenti, in quanto questi ultimi “ignorano la realtà” .
Il ruolo dei media
I mass media non scoprono gli scandali ma, denunciando certe situazioni intollerabili, “creano” lo scandalo.L’esistenza di una situazione controversa costituisce il prerequisito per uno scandalo.
2 tipi di cause portano alla denuncia di certe situazioni da parte dei media:
1. Le opinioni degli editori dei media;
2. Le regole del giornalismo.
Il pensiero politico dei giornalisti li condiziona nel giudizio sulla controversia, creando una sorta di guerra mediatica con coloro che la pensano diversamente.
L’accusa verso Kohl era motivata da 4 punti:
1. Damage discussion (discussione del danno);
2. Resignation discussion (discussione sulle dimissioni);
3. Incrimination of Kohl;
4. Name the anonymous donors (dare un nome ai donatori anonimi).
Il trend degli ultimi anni è quello di vedere i politici che per risollevarsi da attacchi pubblici sono pronti a discreditare altri politici, anche all’interno dello stesso partito.
Con l’aiuto dei media, i politici avanzano nella loro carriera a spese dei loro stessi partiti.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Cappuccini
[Visita la sua tesi: "La comunicazione commerciale, ovvero come battere Berlusconi alle prossime elezioni"]
- Esame: Qualità e responsabilità sociale dei media
- Docente: Prof. Stephan Russ Mohl
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