Le caratterisriche dell'economia dei media
Generalmente il comportamento di un’impresa (politiche in materie di prezzo, pubblicità, …) è determinato dalla struttura del mercato in cui l’impresa stessa opera (numero di imprese concorrenti, barriere all’entrata...) Structure Conduct Performance Paradigm.
La “Theory of Market Contestability” mette in dubbio il funzionamento del structure conduct performance paradigm.
Un mercato è “contestabile” quando è possibile entrarci il fatto che sia possibile per una nuova impresa entrare in un determinato mercato, serve a regolamentare il comportamento dei monopolisti.
Ma cosa c’è di speciale nell’economia dei media?
I media hanno delle peculiarità non condivisibili con altri tipi di prodotti o servizi più tradizionali. Le prospettive e le teorie economiche classiche sono difficili da applicare al settore mediatico.
I prodotti mediatici contraddicono il presupposto su cui le teorie economiche classiche sono fondate, ovvero il principio di scarsità.
Le teorie economiche promuovono l’efficienza nell’allocazione delle risorse: l’efficienza economica è, dunque, legata agli obiettivi dell’azienda.
Gli obiettivi nel campo mediatico possono variare molto da impresa ad impresa: molte aziende mediatiche sono organizzate in modo da massimizzare i profitti e per soddisfare i propri azionisti. Tuttavia, molte altre imprese mediatiche sono guidate da motivi differenti. Per esempio, per quelle operanti nel settore pubblico, l’obiettivo principale è (o dovrebbe essere) la qualità dei contenuti mediali proposti e la fornitura di un servizio di interesse pubblico.
Siccome gli obiettivi delle diverse imprese mediatiche possono variare di molto, diventa difficile applicare adeguatamente le teorie economiche classiche a questo settore.
Nelle televisioni commerciali, per esempio, molti dei servizi che i fruitori ricevono non comportano un pagamento monetario diretto per il loro consumo. Visto che non c’è un prezzo come collegamento diretto tra i consumatori ed i produttori, assistiamo ad una distorsione del tradizionale meccanismo di domanda e di offerta e delle situazioni che ne derivano tradizionalmente.
L’efficienza produttiva diventa difficile da applicare nel settore mediatico: è possibile per una televisione, per esempio, ridistribuire le proprie risorse per produrre più contenuti mediali allo stesso costo che in precedenza; ma c’è da chiedersi se nella prospettiva di fornire una grande diversità di contenuti mediali, questo modo di usare le proprie risorse produttive sia da considerare veramente efficiente.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Cappuccini
[Visita la sua tesi: "La comunicazione commerciale, ovvero come battere Berlusconi alle prossime elezioni"]
- Esame: Qualità e responsabilità sociale dei media
- Docente: Prof. Stephan Russ Mohl
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