Caratteristiche economiche chiave nel settore dei media
I media devono essere considerati come un insieme che si distingue dalle tradizionali aree di attività economica. Una particolarità di questo settore è che le aziende che vi operano, operano in sostanza in due mercati differenti: “dual product market”.
I media generano infatti contenuti mediali, i quali vengono venduti ai fruitori; i fruitori, attratti da tali contenuti sono un secondo output di valore che può essere venduto agli inserzionisti.
Dunque i media producono contenuti ed audience.
L’audience per molte imprese mediatiche, è molto importante poiché viene venduta agli azionisti i profitti ricavati dalla vendita di spazi pubblicitari sono la principale risorsa di molte imprese mediatiche.
Anche i media che non perseguono la massimizzazione del profitto devono prestare molta attenzione all’audience.
I contenuti mediali sono, inoltre, classificati come “beni culturali” non consumabili ed intangibili non sono meri prodotti commerciali, ma vengono anche valorizzati in quanto sono un arricchimento culturale per la società.
I messaggi e le informazioni veicolate dai contenuti mediali sono intangibili, quindi un contenuto mediale non è un bene consumabile nel puro senso del termine; infatti, un contenuto mediale non viene distrutto nel momento in cui lo si consuma. Se una persona guarda un film o legge un articolo, il fatto di consumare questi contenuti mediali, non esclude altre persone dal consumarli a loro volta.
I contenuti mediali diventano quindi beni pubblici.
I beni pubblici si differenziano dai tradizionali beni privati, i quali vengono esauriti una volta consumati.
Il consumo di un bene privato comporta il consumo di una risorsa scarsa che deve essere razionalizzata mentre i beni pubblici non si comportano in questo modo: ci possono essere costi di produzione molto alti, ma i costi marginali derivanti dalla fornitura dello stesso bene ad un’altra persona sono vicini allo zero.
Nel broadcasting, ad esempio, ci sono costi di produzione alti e costi di riproduzione molto bassi: una volta prodotta la prima copia, non costa quasi nulla riprodurla e fornirla ad un consumatore aggiuntivo.
Il problema è, dunque, che i costi di produzione di un contenuto mediale sono fissi, indipendentemente da quante persone lo consumeranno.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Cappuccini
[Visita la sua tesi: "La comunicazione commerciale, ovvero come battere Berlusconi alle prossime elezioni"]
- Esame: Qualità e responsabilità sociale dei media
- Docente: Prof. Stephan Russ Mohl
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