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Gadamer - Il linguaggio e la lettura


Anzitutto, Gadamer chiarisce che leggere non è compitare. Finchè ci si limita a compitare, non si può ancora leggere. La lettura presuppone sempre dei processi anticipatori con cui venga afferrato il senso, e come tale ha una certa idealità in sé. I refusi sono la prova del fatto che siamo sostenuti dal contesto della comprensione e possiamo tralasciarli leggendo pur sempre con profitto.

Vi sono poi forme intermedie come l’oral poetry, la poesia orale. Secondo un’intuizione recente, la tradizione epica dei popoli ha potuto rimanere in vita per periodi lunghi in cui ha dominato l’oralità. Ci sono in essa forme di ripetizione e ricorrenze che hanno lo scopo di fissare la recitazione.

Gadamer passa poi a discutere una scala graduale di fenomeni, rilevanti  per il rapporto che ci lega al linguaggio e alla tradizione linguistica della nostra cultura. La scala è: recitare, declamare, leggere a voce alta, leggere in silenzio. Tutte queste forme di lettura sono più o meno distinte dall’ideale immediato del parlare riproduttivo concepito come un parlare nuovo, reale.

Tratto da LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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